... E' crisi per l'Ict tradizionale ma avanzano
internet, cloud e tablet [fonte: Assinform]
... e ... Arriva l'Agenzia per l'Italia Digitale !
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Gli obiettivi da raggiungere
(divisi in sei fronti):
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infrastrutture e sicurezza,
2 e-commerce,
3 ricerca,
4 alfabetizzazione informatica,
5 eGovernment e open data,
6 smart cities
& communities.
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http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-06-16/arriva-agenzia-litalia-digitale-105056.shtml?uuid=AbXPNKtF
Tecnologie > Strategie
Arriva l'Agenzia per l'Italia digitale
di Marzio BartoloniAlla nuova Agenzia, a esempio, spetterà il compito di accelerare i piani di banda larga e banda larghissima, coordinando le «politiche e le strategie di diffusione delle nuove tecnologie», ma anche assicurando «la piena interoperabilità dei sistemi informatici della pubblica amministrazione, secondo i parametri comunitari», avverte Palazzo Chigi nella sua nota. Il nuovo organismo dovrà anche «procedere alla razionalizzazione della spesa pubblica informatica»: un compito delicato che farà – avverte il decreto – in collaborazione con la Consip. Tra le sue funzioni anche quella di promuovere e diffondere «iniziative di alfabetizzazione informatica» rivolte ai cittadini e ai dipendenti pubblici e il «monitoraggio» dell'attuazione dei piani di Ict delle pubbliche amministrazioni che dovranno rispettare «procedure e standard» definiti in modo da garantire la «piena interoperabilità». Alla nuova Agenzia verranno attribuite tutte le funzioni svolte finora da diversi enti – Digitpa, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della Pa – che vengono così soppressi o riorganizzati. In questo modo, individuando un solo soggetto, si dovrebbe superare «il problema della frammentazione delle competenze – spiega Palazzo Chigi – ponendo le basi per una programmazione unitaria e coordinata delle risorse sul fondamentale fronte dell'innovazione».
La struttura dell'Agenzia – così come è delineata dal decreto – sarà snella. L'organigramma prevede un direttore generale che sarà scelto «tra persone di particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di innovazione tecnologica» e sarà nominato entro trenta giorni dall'entrata in vigore del decreto dal presidente del consiglio, di concerto con il ministro per la Pa, con quello dello Sviluppo economico e con quello dell'Istruzione, università e ricerca. Il direttore resterà in carico tre anni e sarà affiancato da un un collegio dei revisori dei conti e da un Comitato di indirizzo composto da 5 membri scelti uno dalla presidenza del consiglio, uno ciascuno dal Miur e dallo Sviluppo economico e da due membri designati dalla Conferenza unificata.
La nascita dell'Agenzia avviene alla vigilia dell'avvio dell'Agenda digitale: il decreto legislativo che ne prevede le misure operative dovrebbe vedere la luce entro l'estate (in questi giorni si stanno ultimando le linee guida). Gli obiettivi da raggiungere sono diversi e divisi in sei fronti: infrastrutture e sicurezza, e-commerce, ricerca, alfabetizzazione informatica, eGovernment e open data, smart cities & communities.
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http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-06-13/assinform-crisi-lict-avanza-124126.shtml?uuid=AbYqEfrF
Tecnologie > Computing
Assinform: è crisi per l'Ict tradizionale ma avanzano internet, cloud e tablet
di Pino FondatDiverse le tecnologie delle due anime, diverse le tendenze. Il settore tradizionale nel 2011 ha registra un'ulteriore contrazione (-3,6%) rispetto al 2010. E conferma il gap con il mercato mondiale Ict, la cui domanda aumenta invece del 4,4%. Senza innovazione, la crescita non c'è: tutti in Italia ne sono consapevoli, ma evidentemente la crisi (che però c'è per tutti i paesi…) e resistenze culturali storiche rappresentano ancora un freno. I dati sembrano ancora peggiori se si disaggregano: l'informatica (It) italiana è passata dal – 1,4% di fine 2010 a chiudere il 2011 con un ulteriore calo di -4,1%, le telecomunicazioni (Tlc) passano da – 3,0% a -3,4%. Anche qui, il confronto con i trend medi mondiali è impietoso: nel mondo, l'It cresce del 2,4% , le Tlc del 5,7%. Fanno da traino Usa e Germania, mentre economie confrontabili alla nostra sono in affanno, per una media europea che nel 2011 non è andata oltre il + 0,5%. Mal comune mezzo gaudio? Non proprio, se consideriamo che, sempre nel 2011, il rapporto spesa It- Pil per gli Usa è stato del 4,2%, per la Francia 3,4%, per la Germania e l'Uk 3,3%, mentre l'Italia, come la Spagna, si ferma all'1,8%.
E allora, mentre recessione, credit crunch e necessità di risanamento di bilancio pubblico, penalizzano gli investimenti in innovazione, l'Ict italiano si trova alle soglie di un cambiamento di natura strutturale, in linea con le tendenze mondiali, che trasforma e diversifica il settore moltiplicandone le potenzialità. Questo influenza anche le previsioni per il 2012, che vedrà le componenti tradizionali dell'Ict ancora in discesa (- 2,5% , con le Tlc a -3,1% e l'It a -2,1%), mentre le componenti innovative del Gdm cresceranno del 6,7%.
Un'opportunità grande, che bisogna sapere cogliere. Da qui, l'invito di Assinform a tutti i soggetti coinvolti a mettere in campo urgentemente una strategia capace di valorizzare le potenzialità emergenti nell'Ict riportando il settore sulla via della crescita, e di creare un quadro istituzionale favorevole all'innovazione. In questo quadro, le imprese Ict dovranno (ri)focalizzarsi sugli asset innovativi e rimodellarsi in modo efficiente su quelli tradizionali; accrescere le dimensioni sfruttando innanzitutto capitale di rischio e reti d'imprese; investire tanto e bene in ricerca&sviluppo.
Al Governo, Assinform chiede azioni capaci di favorire i nuovi scenari. Non a caso, l'associazione ha attivato insieme a Confindustria Digitale i tavoli di lavoro sull'Agenda digitale. Le direttrici di marcia sono cinque: risolvere il problema del credit crunch (le imprese It sono labour-intensive e quindi molto esposte alle problematiche finanziarie); attuare una riforma del lavoro, che elimini lacci e lacciuoli; rivisitare la materia degli appalti, eliminando le gare al massimo ribasso e rispettando i tempi di pagamento; riformare l'in-house al fine di eliminare distorsioni di mercato e rivitalizzare la concorrenza nell'informatica pubblica; introdurre un "Chapter 11" italiano per permettere la ristrutturazione delle imprese It.
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