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Direzione didattica di Pavone Canavese
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Manca davvero poco
all'inizio dell'anno scolastico, anche considerando le varianti delle diverse
Regioni.
Gli interrogativi e le
incertezze sono numerosissimi, a volte angosciosi, e ciò di cui sto per
occuparmi non si colloca probabilmente nelle prime posizioni del triste elenco
di azioni che da qualche anno devastano la scuola della Repubblica, ma non
posso esimermi dal ragionarci sopra per dovere di vocazione.
Sto parlando
dell'obbligo di registro elettronico e di pagella online (quest'ultima con
pieno valore legale) introdotto dalla norme sulla spendig
review nella scuola. Se nel secondo caso la mancanza di chiarezza su
cosa questo significhi in concreto fa prevedere un aumento delle scuole che
sceglieranno la scansione dell'annata valutativa in quadrimestri, in modo da
procrastinare la soluzione dell'enigma, nel primo caso la questione ha una
certa urgenza.
Nell'immaginario
collettivo il registro contiene voti e assenze e la sua versione elettronica -
magari disponibile via Internet ai genitori accreditati e/o con l'uso di SMS; è
il caso di
Scuolamia,
portale istituzionale e di varie realtà scolastiche di vario tipo in giro per
l'Italia- dovrebbe renderne più facile e rapida la comunicazione.
Già in questa
prospettiva sarebbe urgente sapere quale sia il vero rapporto tra registro
elettronico e documentazione cartacea, perché fin dal primo giorno di scuola si
possono verificare assenze e ritardi da parte degli allievi: troveremo la
modalità informatizzata? Questa modalità produrrà insiemi di dati
autoconsistenti o ne sarà prevista la stampa? O piuttosto vi sarà un più meno
lungo periodo di mora, nelle pieghe del quale continueremo a compilare i
documenti tradizionali per poi trascrivere il tutto non appena il nuovo sistema
- diventato ufficialmente di comunicazione, non di registrazione - sarà stato
definito, implementato, collaudato, messo in sicurezza rispetto ad intrusioni e
possibili crash? O, ancora e peggio, il
registro elettronico non sarà altro che la duplicazione della documentazione
cartacea tradizionale?
Oltre a questa
considerazione di carattere generale vanno considerati una serie di altri
elementi, ciascuno dei quali rappresenta un interrogativo specifico sulla
modalità informatizzata e sulle sue implicazioni e conseguenze.
In primo luogo: i
registri che noi
Paper Prof usiamo sono
in realtà due. Oltre al registro personale, infatti, compiliamo quello di
classe.
La prima domanda a cui
dovrebbe rispondere che si occupa di queste problematiche a livello
istituzionale è - pertanto - se l'obbligo di registro elettronico riguardi
tutti e due i documenti o meno.
Ciascuno dei due
documenti ha poi una sua struttura di contenuti prevista dalle disposizioni in
materia e ben più ampia di quanto pensi la vulgata
corrente, quella che fa pensare a qualche grillo parlante che basti riportare i
voti in un file di word sul pc condiviso in sala insegnanti.
Il registro personale dell'insegnante viene
compilato individualmente ed è destinato all'annotazione (in molti casi
quotidiana) di:
- assenze
- voti
- argomento delle
lezioni
- numero di ore
effettivamente erogato
- piano di lavoro e
sue articolazioni e variazioni
- motivazione delle
valutazioni
- relazione finale
- altre notazioni sul
percorso degli allievi, tra cui quelle destinate a motivare il voto di
condotta.
Il registro di classe, invece, viene compilato
collegialmente e riporta quotidianamente:
- scansione oraria
delle lezioni e delle attività
- assenze
- ritardi
- giustificazioni
effettive e mancate
- argomento delle
lezioni
- note disciplinari
- vari tipi di
comunicazioni
Le soluzioni
attualmente presenti sul mercato (sia proprietarie sia opensource) sono
lontanissime dal venire incontro ad esigenze così complesse: si tratta troppo
spesso di oggetti prodotti per venire incontro alla voluttà di usare le
strumentazioni tecnologiche per acquisire un'aura di modernità, assolutamente
non in grado di rispondere a bisogni dettati dall'obbligatorietà e dalle
conseguente pressioni e complicazioni.
Staremo a vedere come
risolveranno la cosa gli apprendisti stregoni che certamente stanno analizzando
il problema a fini di lucro o di visibilità.