Pages

Wednesday, December 24, 2014

PREMI DI ARCHITETTURA #Architetto2014 #MiesvanderRohe2015 #AL499


CNAPPC
Proclamati i vincitori dei tre Premi del 2014
Sono stati proclamati i vincitori dei tre Premi banditi dal CNAPPC in occasione dell’iniziativa “Festa dell’Architetto 2014”, che “intende celebrare e valorizzare l’architettura e la qualità del progetto nella loro più elevata dimensione civile e culturale”.
Il Premio “Architetto italiano 2014 è stato assegnato allo studio Tamassociati, il premio “Giovane talento dell'architettura 2014allo studio romano Scape e il “Premio Sirica 2014. Start up giovani professionisti al progetto di ricerca “Paesaggi in movimento” di Maria Bruna Pisciotta, Renè Soleti e Valentina Spataro.visualizza »

PREMI DI ARCHITETTURA
Mies van der Rohe 2015
Da circa una settimana è pubblico l’elenco di 420 opere selezionate che concorrono per il prestigioso premio “European Union Prize for Contemporary Architecture – Mies van der Rohe Award 2015”. Oltre al Premio citato, di cui fanno parte anche 9 progetti realizzati in Italia, e dell’“Emerging Architect”, premio da assegnare agli architetti emergenti all'inizio della loro carriera, da questa edizione è stato istituito anche lo “Young Talent Architecture Prize” (YTAP), un premio da riconoscere alle migliori tesi di laurea progettuali.visualizza »

RIVISTA "AL"
"Rinaturalizziamo" le nostre città
Il numero 499 di “AL” è dedicato al tema della “rinaturalizzazione urbana”, da intendersi sia per gli aspetti della riqualificazione urbana e le conseguenze sulle politiche di uso del suolo, sia come “ruralizzazione urbana”, la valorizzazione multifunzionale degli spazi non edificati e del territorio agricolo. 
[...]
La rubrica “Speciale Lombardia” è dedicata al lavoro dellaCommissione Urbanistica e Territorio sulla limitazione del consumo di suolo, mentre la rubrica “Progetti” si focalizza sulla sistemazione a verde del progetto Porta Nuova Varesine a Milano (studio LAND) e sul Parco agricolo delle Risaie tra i Comuni di Milano, Buccinasco e Assago (Gioia Gibelli), che  rappresentano due modi diversi di contribuire alla rinaturalizzazione urbana: il primo attraverso la riqualificazione di un’area centrale alla città, il secondo con la bonifica di un territorio agricolo perturbano.

Thursday, December 11, 2014

#wearablemedicalsensors #OLED ... #OPD #ucberkeley #research #engineering #technology #berkeleyresearch

Organic electronics could lead to cheap, wearable medical sensors

UC Berkeley researchers have created a pulse oximeter, commonly used to measure heart rate and blood oxygen levels, using all organic materials instead of silicon. The advance could lead to cheap, flexible sensors that could be used like a Band-Aid.

Learn more at http://bit.ly/1DbZUvf.

#ucberkeley #research #engineering #technology #berkeleyresearch
Leggi tutto  ·  Traduci





Red Green OLED
(white) OPD

http://it.wikipedia.org/wiki/OLED
OLED è l'acronimo di Organic LightEmitting Diode[1] ovvero diodo organico a emissione di luce.
Tecnologia che permette di realizzaredisplay a colori con la capacità di emettere luce propria: a differenza dei display a cristalli liquidi, i display OLED non richiedono componenti aggiuntivi per essere illuminati (i display a cristalli liquidi vengono illuminati da una fonte di luce esterna), ma producono luce propria; questo permette di realizzare display molto più sottili e addirittura pieghevoli e arrotolabili, e che richiedono minori quantità di energia per funzionare.
A causa della natura monopolare degli strati di materiale organico, i display OLED conducono corrente solo in una direzione, comportandosi quindi in modo analogo a un diodo; di qui il nome di O-LED, per similitudine con i LED.

[...]

Optical path difference corresponds to the phase shift which happens between two previously coherent sources when passed through different mediums. For example a wave passed through glass will appear to travel a greater distance than an identical wave in air. This is because the source in the glass will have experienced a greater number of wavelengths due to the higher refractive index of the glass.

Tuesday, December 9, 2014

#kirikou #redooc #maths #autism #autismo #matematica

Kirikou e i bambini straordinari
Uscirà il 15 dicembre 2014 e sarà disponibile per tablet Android e Apple, si chiama Kirikou e i bambini straordinari ed è un’applicazione dedicata ai bambini autistici per sostenere lo sviluppo dell’apprendimento. Progettata da Gaele Regnault, madre di un bimbo autistico e fondatrice della società LearnEnjoy, l’app ricca di illustrazioni e colori trova la collaborazione del cartoonist francese Michel Ocelot. Lo strumento sviluppato nasce dall’esigenza di supportare percorsi didattici per bambini autistici o affetti da altre patologie che ostacolano lo sviluppo. Leggi il post! 
Imparare la matematica con Redooc
La matematica può essere proposta attraverso metodologie differenti da quelle comunemente conosciute a scuola? Chiara Burberi, docente e co-founder del progetto Redooc pensa proprio di sì. Redooc è un ambiente digitale online dove imparare la matematica in modo differente attraverso il gioco, l’allenamento e la fruizione di contenuti didattici multimediali. In un’intervista che vi segnaliamo Chiara Burberi descrive il progetto. Leggi il post!
§§°°§§°°§§

Monday, December 1, 2014

È ancora necessario scrivere a mano? #LTA #Matera2019 #ImparareAScriverePerLaRete

Post hit! È ancora necessario scrivere a mano?, Il progetto Matera 2019, Archeologia informatica

by ltaonline
mongolfiera_matera_2019
È ancora necessario scrivere a mano?
Per Giuseppe Granieri il tema è urgente: stiamo preparando le nuove generazioni a scrivere per la carta, quando oggi non si può escludere la dimensione digitale della scrittura. Tutto nasce da una notizia che notizia proprio non è, ovvero l’abolizione nelle scuole finlandesi della scrittura su carta. Come leggerai non è proprio così, ma di certo il tema è rilevante o, come scrive Granieri, urgente. Leggi il post!

Il progetto Matera 2019
Matera sarà la capitale europea della cultura per il 2019. Segnaliamo questo interessante post che illustra il progetto alla base della candidatura. Fattore centrale del progetto lo sviluppo regionale basato su beni immateriali, digitale, innovazione sociale e apertura e trasparenza. Infine la partecipazione attiva di una comunità territoriale coinvolta nello sviluppo e nel sostegno del progetto. Leggi il post!
Archeologia informatica (e non solo)
Il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa da tempo sostiene il progetto HMR, hackerando la macchina ridotta, che offre laboratori dedicati alla conoscenza dell’informatica. Inoltre organizza seminari dedicati a percorsi storici attorno il progresso e lo sviluppo di hardware e software. Assieme al Museo degli Strumenti per il Calcolo di Pisa il progetto HMR propone un ricco calendario di incontri, laboratori didattici e visite al museo. Leggi il post!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

La scrittura a mano è (forse) obsoleta

scrivereIn 140 caratteri: «La nostra scuola insegna davvero a scrivere?» Tweet this!
Su certi temi, lo sai, io sono di parte.
Da tanto tempo l’unica volta -o quasi- in cui mi capitadi usare una penna è quando devo firmare il libretto degli studenti (e non sono nemmeno capace di scrivere bene il nome del corso). Ma già 5 anni fa raccontavo di un saggio che suggeriva un’ipotesi interessante: «la scrittura a mano -la miglior tecnologia che avevamo prima- è «semplicemente troppo lenta per i nostri tempi e le nostre menti».
Se vuoi recuperare il post, è qui: La scrittura a mano è obsoleta.
Sorpassare a destra la nostalgia
Se sei su questa pagina probabilmente sei un bibliofilo, uno cresciuto -come me- a Moleskine e a fascino del pennino. Ma la nostalgia, lo dico spesso, non è una strategia per comprendere i tempi moderni.
Quindi mettila da parte e leggi questo pezzo di Wired, secondo cui la Finlandia abolisce la scrittura a scuola.
Il pezzo l’ho visto girare molto, poi -correttamente- viene pubblicato un update («La redazione di Wired.it si scusa per l’informazione errata contenuta in questo editoriale, frutto di una non corretta interpretazione della notizia che l’aveva ispirata, pubblicata dal sito della BBC»).
E una «notizia che non lo era», direbbe Luca. Ma ci sono due ma. Almeno due.
Il primo «Ma…»
L’articolo contiene diversi spunti interessanti. Il fatto, ad esempio, che scrivere a penna è «una tecnologia gratuita», mentre le tecnologie moderne (tablet, pc, smartphone) costano. O ad esempio l’idea -riportata con eccessiva prudenza- del fatto che insegnare competenze digitali e contemporanee possa essere più spendibile sul mercato del lavoro.
Io sono del parere che sia tempo di mettere davvero il tema in agenda. È vero che ai nostri ragazzi (i giovani, gli studenti) serve avere la capacità di usare penna e carta. È una capacità basica. Ma oggi l’alfabetizzazione ha fatto un gran passo avanti.
E la scrittura si collega a diversi altri strumenti, con regole di distribuzione (e di composizione) molto diverse tra loro.
Prima scrivevamo tutti per la carta, in un modo in qualche maniera normale. Oggi non si può pensare la scrittura prescindendo dal medium, dallo strumento, dalla distribuzione di quel contenuto e persino dal design.
Le nostre scuole insegnano davvero a scrivere?
Il secondo «Ma…»
Dice giustamente Carlo, a proposito del pezzo di Wired: «Bisogna discuterne. Ma è interessante».
Io ti dico la mia: secondo me non è un tema interessante, è un tema urgente. Stiamo preparando i giovani di domani a scrivere per la carta (come abbiamo sempre fatto noi, ma come non faranno mai loro).
Bisogna invece insegnare loro a scrivere per la rete, per la condivisione, per gli algoritmi, per i motori di ricerca. A «scrivere anche per le macchine», come dicevamo a Pescara, perché fa parte della distribuzione della cultura contemporanea.
E se dobbiamo ancora chiederci cosa significhi «scrivere anche per le macchine» vuol dire che abbiamo un problema.
Questo non implica che bisogna dimenticare la tradizione della carta. Anzi. Però, credo, è anche importante importante capire che da sola, la «cultura della carta», non basterà più.

Mia libreria

Followers

My site is worth