http://www.legambiente.it/temi/ecomafia/agromafia-e-zoomafia
L’agromafia è l’attività illegale della criminalità organizzata legata al mondo dell’agricoltura.
Si realizza attraverso forme di investimento e riciclaggio del denaro nelle coltivazioni, ma anche tramite truffe per ottenere fondi pubblici per lo sviluppo del settore agricolo. Le mafie sono direttamente coinvolte in tutta la filiera del prodotto: dal campo, al trasporto, alla vendita nei mercati ortofrutticoli.
Specialmente nelle regioni del sud, sono migliaia i produttori che subiscono il controllo, attraverso minacce, soprusi ed estorsioni, della mano mafiosa. Quello rurale, poi, è un mondo dove, rispetto alle aree urbane, vige ancora molto forte l’omertà rispetto a questo tipo di dominio.
L’agromafia è diventata una miniera d’oro per le organizzazioni criminali: secondo le stime della Cia, la Confederazione nazionale agricoltori, fattura circa 10 miliardi di euro all’anno.
Con zoomafia si intende invece definire il settore criminale che trae profitto dal controllo di attività illegali che hanno al centro gli animali. È un fenomeno che si estende dal Nord al Sud del nostro Paese e che vede la collaborazione della criminalità organizzata italiana con quella straniera. Il fatturato delle cosche specializzate in questo settore è stimato in 3 miliardi di euro. Un giro di denaro enorme che riguarda i traffici di cani e gatti con finti pedigree o di animali esotici, il bracconaggio e il contrabbando di fauna selvatica, le scommesse illegali sulle corse clandestine dei cavalli (un terzo dell’intero fatturato) e i combattimenti fra cani. Ma nel novero delle attività vanno inseriti anche il racket del pesce, la macellazione clandestina, i furti di bestiame e le sofisticazioni alimentari.
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