La Direttiva del 27 dicembre (e successiva circolare) trasformano il GLH di Istituto in Gruppo di lavoro per l’inclusione,
estendendo le competenze di questo organo a tutte le tipologie di BES
(Bisogni Educativi Speciali) e non solo a quelli che rientrano
nell’ambito della L.104/1992
(che da diritto all’insegnante specializzato di sostegno), che ha
introdotto questi gruppi nell’art. 15. In realtà, questa estensione non
riguarda solo il livello di istituto ma anche gli altri gruppi a livello
territoriale, rendendo quindi necessario capire di quanti e quali tipi
di gruppi stiamo parlando e di quali sono le loro funzioni.
Vi propongo, dunque, in prima battuta, una presentazione informativa sull’argomento, perché – quando esistono (non solo sulla carta) – i GLHI funzionano in maniera molto diversa da scuola a scuola.
[estratto da http://speculummaius.wordpress.com/2013/05/20/glhi-versus-gli-come-cambia-il-gruppo-di-lavoro-handicap-distituto-i-parte/
Vi propongo, dunque, in prima battuta, una presentazione informativa sull’argomento, perché – quando esistono (non solo sulla carta) – i GLHI funzionano in maniera molto diversa da scuola a scuola.
[estratto da http://speculummaius.wordpress.com/2013/05/20/glhi-versus-gli-come-cambia-il-gruppo-di-lavoro-handicap-distituto-i-parte/
riportato/ripostato integralmente qui di seguito]
GLHI versus GLI: come cambia il Gruppo di Lavoro Handicap d’Istituto [I parte]
Pubblicato il 20 maggio, 2013
Lo schema teorico che sto idealmente tenendo in questa serie di contributi sulla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012, è articolato secondo uno schema che va dal macro (il contesto culturale e normativo di questa “rivoluzione” a livello sociale e istituzionale) al micro (il contesto classe), passando ovviamente per il medio, rappresentato dalla specificità del contesto in cui si opera.“Una progettazione educativa che scaturisca dal principio del diritto allo studio e allo sviluppo, nella logica anche della costruzione di un progetto di vita che consente all’alunno di ‘avere un futuro’, non può che definirsi all’interno dei *Gruppi di lavoro*deputati a tal fine per legge. *L’istituzione di tali Gruppi in ogni istituzione scolastica è obbligatoria, non dipendendo dalla discrezionalità dell’autonomia funzionale*.”
La mappa la trovate su Mindomo [qui in versione html]
La Direttiva del 27 dicembre (e successiva circolare) trasformano il GLH di Istituto in Gruppo di lavoro per l’inclusione,
estendendo le competenze di questo organo a tutte le tipologie di BES
(Bisogni Educativi Speciali) e non solo a quelli che rientrano
nell’ambito della L.104/1992
(che da diritto all’insegnante specializzato di sostegno), che ha
introdotto questi gruppi nell’art. 15. In realtà, questa estensione non
riguarda solo il livello di istituto ma anche gli altri gruppi a livello
territoriale, rendendo quindi necessario capire di quanti e quali tipi
di gruppi stiamo parlando e di quali sono le loro funzioni.
Vi propongo, dunque, in prima battuta, una presentazione informativa
sull’argomento, perché – quando esistono (non solo sulla carta) – i GLHI
funzionano in maniera molto diversa da scuola a scuola. E se non si sa
da dove si parte (e qual è la realtà specifica del nostro contesto di
riferimento), sarà molto difficile capire dove si sta andando o almeno
provarci. A seguire, qualche nota per stimolare la riflessione su qual è la cultura dell’integrazione/inclusione scolastica del nostro contesto lavorativo, testimoniata – in primo luogo – dalla maniera in cui vengono fatti funzionare questi gruppi…
Pubblicato in: la bacchetta magica dell'inclusione
[ All'interno di questo blog vedi anche : http://caramorimarco.blogspot.it/2013/04/visio-un-software-progetto-educativo.html ]
No comments:
Post a Comment