ESTERI
11/04/2013
Libri di testo addio, negli atenei
americani è l’era dell’e-reading
Centinaia gli studenti che utilizzano
CourseSmart, un software avanzato
che consente di leggere, sfogliare,
prendere appunti trasmettendo tutte
le informazioni anche al docente
Ma non mancano le polemiche
CourseSmart, un software avanzato
che consente di leggere, sfogliare,
prendere appunti trasmettendo tutte
le informazioni anche al docente
Ma non mancano le polemiche
CORRISPONDENTE DA NEW YORK
Vecchi libri di testo addio, siamo nell’era dell’e-reading, la lettura digitale che rivoluziona il metodo di studiare ed anche di insegnare.
Siamo alla genesi del nuovo fenomeno anche se sono già una mezza dozzina gli atenei americani che l’hanno adottato. La novità sta nel fatto che i professori indicano agli studenti i testi da leggere per lezioni, corsi ed esami ma questi svolgono il compito non acquistando - o prendendo in prestito - il libro come si faceva nel Novecento bensì adoperando “CourseSmart textbooks”.
E’ un programma che viene dalla Silicon Valley, i cui proprietari sono Pearson, McGraw-Hill e altri editori. Adoperando “CourseSmart” lo studente accede al testo indicato, lo sfoglia, legge e prende appunti. Ci può lavorare come se fosse su una scrivania. E consente anche al professore di sapere per quanto tempo lo ha fatto, quali pagine ha letto e su quali si è soffermato di più. L’e-reading offre così al docente la possibilità di sapere con esattezza se il libro è stato letto e da chi, e anche come e quanto è stato letto. Potendo trarne le conseguenze non solo nella valutazione dello studente ma nel decidere quali argomenti insegnare di più o di meno.
Per lo studente l’opportunità è di leggere giovandosi di uno dei software più avanzati, potendolo fare da ogni tablet, computer o telefono, senza dove tenere in mano tomi pesanti, difficili da maneggiare, sui quali era vietato scrivere o sottolineare. Siamo nel mondo dell’e-reading, un universo in gran parte ancora inesplorato. I docenti di Clemson, del Central Carolina Technical College, dell’Università di Stony Brook a Long Island e di quella “Texas A&M” di San Antonio assicurano che i vantaggi sono molti: dal maggior rendimento degli studenti alla consapevolezza di quali sono i libri più adatti per comunicare con le nuove generazioni.
Ma non mancano le polemiche, soprattutto da parte di chi vede nel sofware-spia una sorta di “Grande Fratello” che insegue gli studenti fin dentro casa, facendo sapere agli insegnanti cosa fanno e riducendo quindi i loro spazi di libertà. Il dibattito è solo all’inizio ma è già evidente che gli sviluppi dell’e-reading possono essere molteplici. Gli editori di libri scolastici o universitari, ad esempio, lo giudicano con favore perché riuscire a sapere quali pagine di un libro sono più lette rispetto ad altro può consentire di avere il polso sull’andamento del mercato di un’opera come mai prima è stato possibile.
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