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Sunday, November 27, 2011

Stop ai cambiamenti climatici. Trattative a Durban.

WHAT IS COP 17?




Monday, November 21, 2011

La Mafia prima di essere un gioco, è un'organizzazione criminale, fa schifo e spesso è molto vicina a noi [The Mafia (not just a game) is a criminal syndicate, it sucks, very often it is also very close to us].

La mafia fa schifo
Nicola Gratteri, Antonio Nicaso 

§§§
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“Vicini di mafia – storie di società ed economie criminali della porta accanto”
di Roberto Galullo
(In allegato su richiesta con Il Sole 24 Ore dal 15 novembre al 15 dicembre 2011)

Se il giornalismo ha un merito, è quello di puntare i riflettori dove da spesso c’è ombra. E questo merito Roberto Galullo, cronista di razza de Il Sole 24 Ore, ce l’ha. E’ stato uno di quei pochi giornalisti sul campo a puntare i riflettori in faccia alla ‘ndrangheta che corrodeva (e purtroppo continua a corrodere) l’economia lombarda da anni, molto prima di quella operazione “Infinito” che per qualche tempo lasciò interdetta la Lombardia con quei 300 arresti di presunti affiliati tra Reggio Calabria e la stessa regione “locomotiva d’Italia”. Galullo da tempo puntava i riflettore su quella ‘ndrangheta che tutti pensavano troppo orizzontale e disorganizzata per essere la più potente mafia italiana e una delle più potenti al mondo. Galullo, sempre attento e lucido osservatore sulle ‘cose’ di Reggio Calabria, aveva intuito il potenziale delle ‘ndrine a sud come a nord, nel controllo del territorio come nell’economia. Economia che è diventata poi criminale, come lo stesso giornalista raccontava nel libro “Economia Criminale – Storie di capitali sporchi e società inquinate”, in cui fotografava le infiltrazioni delle mafie nell’economia di quelle regioni [...]
Re. 2

Monday, November 14, 2011

SICUREZZA ONLINE - LE REGOLE


Insegna ai tuoi figli le regole base di sicurezza online

Se sei genitore, puoi aiutare i tuoi figli ad utilizzare Internet in tutta sicurezza insegnando loro alcune regole di base. Ecco alcune lezioni fondamentali che i genitori possono trasmettere ai propri figli.
  • Insegna ai tuoi figli a tenere segrete le password
    I ragazzi creano nomi utente e password online per la scuola, i siti Web di giochi, i social network, la pubblicazione di foto, lo shopping e molto altro.
    Secondo uno studio condotto da Teen Angels di Wired Safety, il 75% dei bambini di 8-9 anni hanno condiviso la propria password con qualcun altro, contro il 66% delle ragazze delle scuole medie e superiori.
    Prima regola della sicurezza su Internet: tenere le password segrete. Insegna ai tuoi figli a trattare le password con la stessa cura riservata ai loro segreti.
    Ecco alcune regole che i minori dovrebbero conoscere e seguire sempre.
    • Non rivelare ad altri le proprie password. Tieni nascoste le password, anche dagli amici.
    • Proteggere le password registrate. Fai attenzione a dove riponi le password registrate o annotate. Non conservare le password in zaini o portafogli. Non lasciare traccia delle password in luoghi in cui non si lascerebbero mai le informazioni protette dalle stesse password. Non memorizzare le password in file sul computer. È il primo posto in cui vanno a guardare i criminali.
    • Non inviare la password tramite posta elettronica, anche se in risposta a una richiesta arrivata via email. Eventuali messaggi di posta elettronica che richiedono la password o richiedono di visitare un sito Web per verificare la password possono rappresentare una truffa chiamata phishing.
      In essa rientrano anche le richieste da siti affidabili solitamente visitati dall'utente. I truffatori spesso creano false email con loghi e linguaggio di siti reali. Ulteriori informazioni sui tentativi di phishing.
    • Non inserire le password in computer sui quali non si ha controllo. Non utilizzare computer pubblici di scuole, biblioteche, Internet cafè o laboratori informatici, a meno che la navigazione in Internet non avvenga in forma anonima.
      Non utilizzare tali computer per account che richiedono nome utente e password. Gli utenti malintenzionati possono acquistare a costi minimi alcuni dispositivi molto semplici da installare che registrano la sequenza dei tasti digitati. Attraverso questi dispositivi, gli utenti malintenzionati possono raccogliere da Internet le informazioni immesse su un computer. Per ulteriori informazioni, consulta Cinque passaggi per utilizzare un computer pubblico.
  • Insegna ai tuoi figli come utilizzare i social network in tutta sicurezza
    I tuoi figli potrebbero utilizzare siti di social networking destinati ai ragazzi, come ad esempio Webkinz o Club Penguin, oppure siti destinati agli adulti quali Windows Live Spaces, YouTube, Myspace, Flickr, Twitter, Facebook e altri.
    I minori utilizzano i social network per entrare in contatto con utenti che vivono dall’altra parte del mondo o con gli amici che incontrano ogni giorno a scuola.
    I minori devono sapere che molti di questi siti di social networking possono essere visualizzati da chiunque abbia accesso a Internet. Di conseguenza, alcune delle informazioni pubblicate possono renderli vulnerabili a fenomeni di phishingcyberbullismoe attirare l’attenzione degli adescatori. Esistono vari metodi per consentire ai minori di utilizzare i siti di social networking in sicurezza.
    • Parla con i tuoi figli e fatti raccontare le loro esperienze. Incoraggia i tuoi figli a dirti se qualcosa che hanno visto su Internet li ha turbati, spaventati o minacciati. Mantieni la calma e ricorda ai tuoi figli che è GIUSTO segnalarti queste situazioni. Fai capire loro che li aiuterai a risolvere positivamente la questione.
    • Stabilisci delle regole per l’uso di Internet. Quando i tuoi figli iniziano a usare Internet da soli, sarebbe meglio stabilire delle regole. In queste regole deve essere specificato se i ragazzi possono utilizzare i siti Web di social networking e in che modo. Per maggiori informazioni su come stabilire queste regole, leggi il documento Usa i contratti familiari per proteggere i tuoi figli online (in inglese).
    • Assicurati che i tuoi figli rispettino i limiti di età. L'età consigliata per iscriversi ai siti Web di social networking è solitamente di 13 anni. Se i ragazzi sono più piccoli, non autorizzarli a visitare questi siti. Non puoi fare affidamento sul fatto che siano gli stessi servizi ad impedire ai ragazzi di età inferiore di iscriversi.
    • Informati. Valuta i siti che i tuoi figli intendono utilizzare e assicurati che entrambi comprendiate l'informativa sulla privacy e il codice di condotta. Cerca di scoprire se il sito monitora i contenuti pubblicati dagli utenti. Visita periodicamente la pagina creata da tuo figlio.
    • Insegna ai tuoi figli che non bisogna mai incontrare di persona gli utenti con cui si è comunicato solo online. Per i ragazzi è molto pericoloso incontrare di persona sconosciuti con cui hanno comunicato solo online. Dire semplicemente ai figli di non parlare con gli sconosciuti potrebbe non bastare, perché potrebbero non considerare estranea una persona "conosciuta" online. Per ulteriori consigli su come proteggere i tuoi figli su Internet, leggi il documento Adescatori online: cosa puoi fare per ridurre al minimo i rischi.
    • Incoraggia i tuoi figli a comunicare con persone che già conoscono. Puoi proteggere i tuoi ragazzi incoraggiandoli a utilizzare questi siti solo per parlare con i loro amici, ma non con estranei mai incontrati di persona.
    • Controlla che i tuoi figli non usino i propri nomi completi. Insegna ai tuoi figli a utilizzare solo il nome di battesimo o uno pseudonimo, che però non dia adito a interpretazioni ambigue. Inoltre, verifica che i tuoi figli non usino i nomi completi dei loro amici.
    • Fai attenzione alle informazioni identificabili inserite nei profili dei ragazzi. Molti siti di social networking offrono ai ragazzi la possibilità di partecipare a gruppi pubblici formati da tutti gli studenti che frequentano la stessa scuola.
      Fai attenzione se i tuoi figli rivelano informazioni in grado di identificarli, ad esempio una mascotte della scuola, un luogo di lavoro, il nome della città in cui vivono. Troppe informazioni possono rendere i ragazzi vulnerabili a cyber-bulli, adescatori, truffe online o furti di identità. Per maggiori informazioni, leggi Riconosci i tentativi di phishing e le false e-mail.
    • Considera la possibilità di utilizzare un sito non troppo pubblico. Alcuni siti Web offrono la possibilità di proteggere la propria pagina con una password o di utilizzare altri metodi per limitare l'accesso esclusivamente a persone che tuo figlio conosce. In Windows Live Spaces, ad esempio, puoi impostare delle autorizzazioni per la visualizzazione del sito, consentendola a tutti gli utenti di Internet o solo alle persone da te selezionate.
    • Controlla i dettagli delle fotografie. Spiega ai tuoi ragazzi che le foto possono rivelare molte informazioni personali. Incoraggiali a non pubblicare foto che ritraggono loro o gli amici e che contengono dettagli chiaramente identificabili, ad esempio, un cartello stradale, la targa dell'auto o il nome della scuola stampato su un capo di abbigliamento.
    • Metti in guardia i tuoi figli sui rischi che comporta esprimere le proprie emozioni ad estranei. Forse avrai già consigliato ai tuoi figli di non comunicare con estranei direttamente online. Tuttavia, i ragazzi tendono a utilizzare i siti Web di social networking anche per tenere diari o scrivere poesie in cui spesso esprimono forti emozioni.
      Spiega ai tuoi figli che chiunque abbia accesso a Internet può leggere quello che scrivono e che gli adescatori vanno spesso in cerca di ragazzi emotivamente vulnerabili.
    • Spiega ai tuoi figli il fenomeno del cyberbullismo. Quando i tuoi figli sono abbastanza grandi da utilizzare i siti Web di social networking, parla loro del fenomeno del cyberbullismo. Dì loro che se ritengono di essere vittime di cyberbulli, è importante segnalare queste informazioni a un genitore, un insegnante o una persona fidata. È inoltre importante stimolare i ragazzi a comunicare online con le persone così come farebbero di persona. Chiedi ai tuoi figli di trattare gli altri nello stesso modo in cui vorrebbero essere trattati loro stessi.
    • Rimozione della pagina del minore. Se i tuoi figli si rifiutano di rispettare le regole che hai stabilito per la tutela della loro sicurezza e hai già provato, invano, a fargli cambiare atteggiamento, puoi contattare il sito Web in questione e chiedere di rimuovere la pagina di tuo figlio. Potresti anche prendere in considerazione gli strumenti di filtraggio Internet (come ad esempio Windows Live Family Safety) come integrazione, ma non in sostituzione, del controllo genitoriale.
      Vuoi maggiori informazioni su come proteggere i tuoi figli su Internet? Leggi Proteggi i minori collegati a Internet: quattro accorgimenti che puoi adottare.
  • Se i tuoi figli scrivono un blog, assicurati che non rendano pubbliche troppe informazioni
    La pratica del blog, termine derivante da "Web log" (diario online), si è diffusa molto rapidamente, specialmente tra gli adolescenti che spesso tengono un blog senza che i genitori o i tutori ne siano a conoscenza.
    I social network hanno ormai superato i blog come passatempo preferito di gran parte degli adolescenti; tuttavia, molti ragazzi utilizzano comunque i blog sui siti Web di social networking. Studi recenti hanno dimostrato che gli autori di circa la metà dei blog presenti in rete sono adolescenti: due ragazzi su tre indicano la propria età, tre su cinque rivelano il proprio indirizzo e altre informazioni di contatto e uno su cinque pubblica il proprio nome completo. Condividere informazioni personali dettagliate può essere pericoloso.
    Anche se tenere un blog può offrire molti vantaggi, ad esempio migliorare le capacità di scrittura e comunicazione, è importante che i ragazzi ricevano una formazione su Internet e i blog prima di iniziare a usarli, così come si frequenta una scuola guida prima di mettersi al volante di un'auto. Ecco alcuni suggerimenti iniziali:
    • Stabilite delle regole per l’utilizzo di Internet con i tuoi figli e rimani sempre attento.
    • Vaglia il materiale che i ragazzi intendono pubblicare. Anche informazioni apparentemente innocue, ad esempio la mascotte della scuola o la foto della città, possono rivelare qual è la scuola frequentata dall'autore.
    • Prova a chiederti (e istruisci i ragazzi a fare lo stesso) se una parte qualsiasi del contenuto da pubblicare potrebbe risultare ambigua o non appropriata a un estraneo. In caso di dubbio, elimina il materiale.
    • Controlla il servizio di blog e scopri se offre blog privati e protetti da password.
    • Salvate l'indirizzo web del blog di tuo figlio e visitalo regolarmente.
    • Visita altri blog per mostrare ai ragazzi esempi positivi da emulare.
  • Fai attenzione alle truffe online
    Secondo la Federal Trade Commission, il 31% delle vittime di furti di identità sono giovani. Gli adolescenti rappresentano un obiettivo allettante in quanto hanno una buona posizione creditizia e quasi nessun debito e tendono inoltre ad essere meno attenti degli adulti in merito alla protezione delle informazioni personali.
    Alcune cose che i ragazzi devono sapere per essere consumatori intelligenti ed evitare le truffe online:
    • Non condividere mai le informazioni personali. Non divulgare informazioni personali, ad esempio nome e cognome o la città di residenza, in un messaggio istantaneo o una chat room a meno che non si è certi dell'identità della persona con cui si sta chattando.
    • Disconnettersi quando ci si trova in luoghi pubblici. Se utilizzi un computer di una biblioteca o un Internet cafè, disconnettiti prima di abbandonare il luogo. Non puoi mai essere sicuro dei software installati su questi computer ed eventualmente se ci sono installati software in grado di tenere traccia dei tasti digitati.
    • Creare password sicure e tenerle segrete. Per maggiori informazioni, leggi l’articolo 1 riportato sopra.
    • Usare unicamente siti protetti. Se i tuoi figli fanno acquisti sul Web, devono essere sicuri che l'URL del sito in cui immettono le informazioni di pagamento inizi con la sigla https:// e che presenti l'icona di un lucchetto giallo nell'angolo in basso a destra o una barra degli indirizzi di colore verde. Per controllare il certificato di protezione del sito, possono fare clic sull'icona o sulla barra degli indirizzi.
    • Saper riconoscere e segnalare le truffe. Insegna ai tuoi figli quali sono i segnali di avvertimento di una truffa di identità: offerte di carte di credito preautorizzate, telefonate da parte di agenzie di credito oppure estratti conto sospetti. Se tuo figlio sospetta un caso di truffa di identità, agisci immediatamente per limitare i danni. Contatta la società di emissione della carta di credito, le banche, le tre agenzie di tutela del credito e la polizia. Chiudi tutti i conti che hanno subito la truffa e cambia le password di tutti gli account online. Tieni traccia di tutte le misure adottate.

Friday, November 11, 2011

A-Z dell 'ICT


LA MAFIA ESISTE (Re.: Cittadinanza attiva) ...

1 libro (Dalai edizioni), 
1 clip (RaiNews) e 1 spettacolo ("Per non morire di mafia")


§ Promozione della cittadinanza attiva
• promuovere i concetti di democrazia e legalità attraverso la conoscenza dei diritti individuali e
collettivi, civili, politici e sociali [http://www.icsermide.it/allegati_pof.pdf]


http://shop.bcdeditore.it/product.php?productid=16901

Soldi sporchi 
Che le mafie non siano solo quelle che sparano lo sappiamo da sempre. Che ci sia un livello in cui i soldi mafiosi si mescolano con i giochi di banchieri e imprenditori è ormai un luogo comune di cui non si coglie la gravità. Ma nessuno, finora, aveva raccontato questo mondo sommerso, perché le indagini sono difficili, i processi dall’esito incerto, e perché certe leggi non aiutano.
Il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso ed Enrico Bellavia di «Repubblica» rompono finalmente questo tabù, e ci guidano lungo i meandri dell’industria del riciclaggio, svelandoci che il denaro mafioso non «gronda sangue»: è pulito, veloce e non si ferma mai, anzi, è sempre più «invisibile» come quello delle speculazioni finanziarie. 






[rif.: § A CIASCUNO IL SUO, Leonardo Sciascia]
3.     RIASSUNTO:
     Nell’estate del 1964, il farmacista Manno riceve dal postino una lettera anonima che lo minaccia di morte. Uomo tranquillo, esterno alla politica ed in grado di avere un rapporto sereno con chiunque, egli si meraviglia molto dell’accaduto. Ha, come unico divertimento, la caccia. Nascono dunque dei sospetti legati a questa passione, ma nessuno mai potrebbe avercela con lui. E’ quindi convinto che si tratti di uno scherzo, causato dall’invidia di alcuni suoi colleghi cacciatori. Una sera però, dopo una battuta di caccia, viene ucciso insieme ad uno dei suoi cani ed all'amico, il dottor Roscio. 

"Per non morire di mafia": standing ovation per Lo Monaco e Grasso

LoMonaco_Grasso_3
Nell'incontro pomeridiano che ha fatto da presentazione allo spettacolo Per non morire di mafia, Margherita Rubino, autrice della versione scenica tratta dall'omonimo libro del Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso, aveva spiegato che il monologo è una selezione degli episodi teatralmente più efficaci dell'opera, aggiungendo che la mafia teme la comunicazione, in particolare attività pubbliche come questo spettacolo che lei stessa ha definito “veramente magnifico”. Ha avuto parole di elogio per la "divina lucidità e chiarezza" del Procuratore, sottolineando che nello spettacolo non c'è una parola che non sia del libro. Quella di Grasso - ha detto - è "un'antimafia della speranza" e lui ha un'eccezionale capacità di infondere negli altri l'ottimismo che sostiene il suo operato. Non è però uno spettacolo didattico e questo particolare, insieme al talento dell'interprete Sebastiano Lo Monaco, concorre a farne “un'operazione profondamente riuscita”. 

Sul palco del Teatro Carcano di Milano, insieme a lei c'erano il regista Alessio Pizzech, l'attore Sebastiano Lo Monaco (in seguito pubblicheremo un breve video del suo intervento) e Nando dalla Chiesa, che presiede la commissione contro le infiltrazioni mafiose negli appalti per l'Expo 2015. Più tardi è arrivato anche il sindaco Giuliano Pisapia, accolto da un caloroso applauso del pubblico.
LoMonaco_Grasso_2
Ma la standing ovation è arrivata solo al termine dello spettacolo, quando Lo Monaco ha chiamato sul palco il Procuratore Grasso. È però ora di parlare del monologo che prende avvio con un gioioso “liberi tutti” che ricorda l'ingenua innocenza del piccolo Piero, arrivato a conoscere la mafia "un poco per volta". “Io sono siciliano”, dice l'attore, immedesimandosi nel Procuratore; anzi, diventando il Procuratore. Non ne imita la voce, né ne copia i gesti, epperò èlui quando racconta la sua vita e l'evoluzione della mafia, alla quale seguiva, con uno sfasamento che denunciava un ritardo tanto politico quanto culturale e sociale, quella dell'antimafia. Dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta l'atteggiamento imperante era quello di minimizzare e la giovinezza di Grasso è trascorsa in un periodo di violenza dilagante e di onnipresenza di Cosa Nostra. Il tono dell'attore muta quando impersona il factotum di Barrafranca e si fa più leggero, per poi riprendere il filo del racconto. È all'inizio degli anni Settanta che la mafia alza il tiro, arrivando a colpire direttamente la magistratura. 
PerNonMorirediMafia_1
Nella società siciliana Cosa Nostra occupa il posto lasciato vacante dallo Stato e si “premura” di amministrare una propria forma di giustizia, facendo indagini, individuando i colpevoli di reati minori (come furti e borseggi) e infliggendo loro punizioni esemplari che spesso sono sentenze di morte inappellabili: è il caso dello sfregiatore di una ballerina cecoslovacca, il cui fidanzato era stato erroneamente messo in galera dalle forze dell'ordine. “L'ordine è Cosa Nostra” è questo il messaggio che la mafia vuole veicolare, riuscendoci. Sono gli anni della mattanza: si ascolta con profonda emozione il triste rosario dei nomi delle vittime, recitato dalla voce di bambini. La conoscenza della mafia a quel tempo avveniva solo per via indiretta, ovvero attraverso i suoi crimini. Ci vuole la collaborazione di Tommaso Buscetta per illuminare le tenebre che nascondo i segreti di Cosa Nostra: è lui che nel 1984 fornisce le chiavi di lettura per comprendere la cultura mafiosa. Ma ai primi successi si accompagnano frustrazioni, la rinuncia a una vita normale, paure e angosce per le vigliacche minacce ai propri familiari. Forte è la sensazione di emarginazione; emblematico è l'episodio del riconoscimento del giudice da parte di una coppia in una sala cinematografica, con la moglie che dice al marito: “Guarda, quello è il giudice Grasso. Spostiamoci: non si sa mai!”. 
LoMonaco_Grasso
Il Maxiprocesso è la summa di anni di lavoro e di indagini, ma soprattutto di sacrifici. Eppure durante lo svolgimento non sono mancati i momenti esilaranti ("pirandelliani", verrebbe da dire), come il paventato attentato in aula a colpi di frutta: "porgiamo il petto di fronte ai mandarini!", aveva esortato qualcuno...  
Senza mai rinunciare alla forza rigeneratrice dell'utopia (mentre “l'indifferenza è il peso morto della storia”), il Procuratore è riuscito a infliggere colpi durissimi a Cosa Nostra e a ridare speranza alla società civile. E quando Lo Monaco ruota l'immensa lavagna su cui ha tracciato l'evoluzione della mafia, appare uno specchio rivolto verso il pubblico che si vede nella versione aggiornata – contemporanea – del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, come a dire: la società siamo noi e a noi spetta la lotta alla criminalità organizzata. Per non morire di mafia; ma soprattutto per non viverne.
Saul Stucchi

Wednesday, November 9, 2011

RIMBOSCHIMENTO / RIFORESTAZIONE. Parole chiave ?


http://it.wikipedia.org/wiki/Rimboschimento

7 rallentamento dell'erosione del terreno;
6 innalzamento del livello delle acque sotterranee nelle falde acquifere della zona;
5 ricostituzione della biodiversità;
4 freno ad un eventuale processo di desertificazione;
3 protezione contro inondazioni o valanghe;
2 produzione di legname;


1° controllo del tenore di anidride carbonica nell'atmosfera. 

§§
Puntata del 9 novembre 2011
http://twitpic.com/7cmy28/full

Felix, il 13enne che vuole salvare il mondo... di TMNews §§§


http://en.wikipedia.org/wiki/Reforestation

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