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Wednesday, January 30, 2013

Ohm / Engineering and Tech / Energy technology

http://www.oilproject.org/lezione/prima-legge-di-ohm-una-verifica-sperimentale-5985.html

1° legge di Ohm (Oilproject)

Thursday, January 24, 2013

Assonometria con GeoGebra4 (due parallelepipedi: 3x4x7cm e 4x4x3 cm)



Friday, January 4, 2013

"Il digitale non può aspettare" + "App e sussidiari" [due articoli davvero interessanti da LaStampa.it e da Corriere.it ]


EDITORIALI lastampa.it
02/01/2013

Il digitale non può aspettare

JUAN CARLOS DE MARTIN
In questa convulsa campagna elettorale si parla molto di liste, schieramenti e candidati, ma troppo poco di contenuti. Come se l’attenzione per nomi e simboli potesse sostituire quel confronto serrato sui problemi senza il quale non si capisce come gli elettori possano votare in maniera informata. E relativamente a poco servono i programmi elettorali, documenti spesso generici e comunque quasi mai oggetto di un vero dibattito pubblico.  

Tra le molte, pressanti questioni che deve affrontare l’Italia c’è anche quella del digitale. Uso apposta il termine «digitale» invece che Ict (Information and Communication Technologies) perché intendo qualcosa di decisamente più ampio delle tecnologie in quanto tali. Mi riferisco alla profonda trasformazione di società, cultura ed economia provocata dal digitale; trasformazione che è già uno dei fenomeni distintivi del presente, ma che caratterizzerà ancora di più i prossimi anni. Una rivoluzione che, pensando alla prossima legislatura toccherà trasversalmente tutti i Ministeri e tutte le commissioni legislative. Le forze politiche che tra meno di due mesi chiederanno il voto agli italiani cosa pensano di fare affinché l’Italia sia pronta a usare il digitale - la tecnologia chiave del XXI secolo - a proprio vantaggio? I loro esperti nei vari settori, - dall’istruzione ai trasporti, dalla difesa ai media - che idee hanno sul digitale? Non basta avere qualcuno che si occupi di «innovazione» o di Ict: il tema è ben più vasto e trasversale, e richiede consapevolezza e competenze nuove. Non a caso grandi Paesi come gli Usa e la Cina si sono dati, e non da ieri, vere e proprie strategie digitali a 360 gradi. Le ricadute, infatti, riguardano tutti i settori. Ricadute che è importante che le forze politiche siano in grado di analizzare con risorse interne sia per evitare di essere troppo influenzabili da interessi particolari, sia per articolare la loro propria visione politica in merito al digitale. Perché se è vero che certi obiettivi, come il superamento del divario digitale, sono sostanzialmente condivisi da tutti, altri sono suscettibili di venir declinati diversamente a seconda delle diverse visioni politiche. Si pensi in particolare alla scelta, squisitamente politica, di come bilanciare tra loro diversi obiettivi di fondo, come per esempio sicurezza e riservatezza. Oppure se e come dare peso al diritto stesso di accedere a Internet. Stefano Rodotà ha proposto di inserire un nuovo comma nell’articolo 21 della Costituzione: «Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale».  

Cosa ne pensano le forze politiche della proposta Rodotà? Ce n’è qualcuna pronta a sostenerla concretamente nella prossima legislatura? O, ancora, quali forze politiche sono disposte a prendere sul serio Internet nel ripensare i propri processi decisionali e i propri rapporti con iscritti, simpatizzanti e pubblica opinione? Non si tratta solo di andare su Facebook o di usare Twitter: il potenziale è molto più grande, c’è in gioco la possibilità di realizzare per la prima volta sul serio forme avanzate di democrazia partecipativa. E’ importante che su questi e altri temi le forze politiche si esprimano adesso: nel redigere i programmi, nel selezionare i candidati e poi quando formeranno il prossimo governo. 

Nel digitale, infatti, l’Italia parte già in forte svantaggio, regolarmente collocata verso il fondo di tutte le classifiche europee e Ocse. Con gli altri Paesi che continuano a investire risorse - intellettuali oltre che economiche - sul digitale, non possiamo permetterci di non sfruttare al massimo l’occasione rappresentata dalla prossima legislatura. 
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http://www.corriere.it/tecnologia/provati-per-voi/12_dicembre_07/giunti-paperlit-ebook-scuola-antonella-de-gregorio_b05ed45c-405a-11e2-abcd-38132480d58e.shtml


Scuola, il sussidiario in una «app»

Giunti, Intel, Microsoft e Paperlit insieme per una piattaforma «touch», pensata per Windows8

Ultrabook, touch, condivisione. Stanno cambiano i tempi, tra i banchi di scuola. E nonostante tagli e fondi che scarseggiano, il modo di studiare prova a reggere il passo delle tecnologie. Tra i numerosi progetti - tutti risultati positivi per l’apprendimento - abbiamo provato una novità legata a un mix di apparecchi mobili di ultima generazione, software e servizi online, presentata a Genova in occasione di «ABCD», il salone dell’educazione, dell’orientamento e del lavoro. Si tratta di due titoli: «Poster» (un sussidiario modulare e interattivo per le classi elementari) e «Geoscuola» (libro di geografia per le medie) – di una piattaforma interattiva espressamente studiata per Windows 8 - il sistema operativo ultimo nato di casa Microsoft - e per la sua innovativa interfaccia touch.
Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0    Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0    Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0    Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0    Una piattaforma interattiva per la Scuola 2.0
La piattaforma, realizzata in collaborazione con Giunti Scuola, Intel, e Paperlit, prende il nome dal tradizionale sussidiario cartaceo Giunti e offre agli studenti la possibilità di utilizzare pc e tablet di ultima generazione per accedere ai contenuti e alla didattica con modalità nuove ed elevati livelli di interattività. Scienze, Storia, Matematica e Geografia sono a portata di clic,
o di un semplice tocco sul proprio apparecchio.
Gionata Mettifogo, fondatore di Paperlit - una startup che collabora con più di 600 editori, aiutandoli a rendere fruibili in digitale i loro testi - illustra la novità del prodotto sottolineandone i punti forti: flessibilità, integrazione, aspetto collaborativo. «L’esperienza di utilizzo è simile a quella dello sfoglio del “vecchio” sussidiario – spiega -. Si fanno scivolare le pagine, una dopo l’altra, con un dito. La suddivisione è quella tradizionale: la Storia è spiegata secondo il metodo dei quadri di civiltà. I testi sono punteggiati da indicatori che guidano e orientano i bambini nello studio (“Chi”, “Dove”, “Quando”) e da linee del tempo attive. Nelle pagine di Matematica, di Scienzee di Geografia i contenuti sono sviluppati secondo sequenze operative chiare e puntuali. Grande spazio è lasciato ad attività di laboratorio e di rielaborazione autonoma dei contenuti. Il corso è completato dai Quaderni di lavoro, dove sono raccolte le proposte di approfondimento e verifica dedicate alle rispettive aree, logico-matematica e storico-antropologica».
INTERATTIVITÀ - Non si tratta però di una statica trasposizione da carta a pagina elettronica. I testi sono arricchiti da contenuti multimediali e interattivi studiati appositamente per tablet e pc. Si può sottolineare, inserire note, usare il dito come un evidenziatore. E uno strumento semplice e accattivante – simile a «Paint» - consente di scegliere colore e tipo del tratto e di intervenire sulla pagina. «A marcare la differenza con altri strumenti già sul mercato – dice ancora Mattifogo - è l’ambiente “compiti”: lo studente si può “loggare” in un corso aperto dall’insegnante, eseguire gli esercizi da lui assegnati o caricati dall’editore; può eseguire i test (quiz, domande chiuse, domande aperte) e calcolare il punteggio con il tool di autovalutazione». Qualsiasi lavoro fatto potrà essere immediatamente condiviso sia con il docente via mail, che con altre persone, magari utilizzando un servizio come Sky Drive di Microsoft per memorizzarlo sulla «nuvola». Nel caso sia costretto a saltare le lezioni per motivi di salute, l’alunno potrà essere seguito e valutato da remoto. La vocazione «collaborativa» consente inoltre di condividere voti, forum, messaggi, e comunicazioni alla famiglia. Alcune «app» tra cui «Contatti», «Mail» e «Calendario» sono già integrate in Windows 8 e Windows RT, i due sistemi operativi per i quali è stata progettata la piattaforma. E in futuro l’insegnante potrebbe creare il suo libro mettendo insieme più app, da scaricare dal Windows Store.Andrea Chiaromonti, ad di Giunti Scuola, ha sottolineato che «se è facile prendere un libro e renderlo digitale, difficile è usare il risultato per far imparare davvero gli alunni».
AULE ONLINE - «Con queste soluzioni – spiega - insegnanti e studenti potranno gestire online i compiti, sfruttare al meglio le opportunità offerte dagli approfondimenti multimediali interattivi e usufruire dei nuovi set di esercizi aggiuntivi. I nuclei scolastici diventano così vere e proprie classi digitali». «Non si tratta del’ennesimo progetto pilota – ha detto Carlo Parmeggiani, direttore Mercato ed Education di Intel – ma di un prodotto davvero innovativo. Intel crede nel digitale nelle scuole, tanto da aver siglato già nel 2009 un protocollo di intesa col ministero della Pubblica Amminstrazione». «La combinazione dell'architettura Intel e il nuovo sistema operativo Microsoft – aggiunge - offre un’elevata flessibilità nell’ambiente scolastico: gli studenti e i docenti possono utilizzare le periferiche e le applicazioni già esistenti e in uso, facilmente integrabili con i nuovi dispositivi: gli Smart Pc (con tastiera magnetica sganciabile per passare rapidamente all’input touch) e i tablet con Windows 8 e processore Intel».
SPERIMENTAZIONE - La sperimentazione coinvolge attualmente sei scuole a livello nazionale. A ogni classe coinvolta sono stati consegnati tablet di ultima generazione e Windows 8. Obiettivo, monitorare il livello di apprendimento e di utilizzo dell’apparato tecnologico e valutare l’impatto sull’attività didattica dei ragazzi e sull’insegnamento dei docenti; ma anche ridurre il divario digitale tra studenti e docenti. «Sono previsti due momenti di feedback, nei primi mesi del 2013, che ci consentiranno di aggiornare e mettere a punto la piattaforma, conclude Mettifogo. La speranza poi è che molte scuole lo adottino, a partire dal prossimo anno scolastico».
 (modifica il 12 dicembre 2012)


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