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Tuesday, December 25, 2012

RISPARMIO [*]: la 'COCCA', le 4 R e le 5 Energie :-))

 [*]
il Risparmio è
- la 'sesta' Energia Rinnovabile (v bibliografia);
comunque sia, prima Risparmia e poi 
- Riduci Riusa Ricicla e Recupera (v bibliografia) 
;-)




QUINDI anche Venezia si prepari ! ... ;-)



§ "Campanile di San Marco a Berkeley" vedi: http://caramorimarco.blogspot.it/2011/08/bell-towers.html

Sunday, December 16, 2012

EDUCAZIONE e SENSORI ( ... educati ;-) !!!



Educazione  
6

Un altro dei mantra del contemporaneo è quello secondo cui il mondo cambia troppo in fretta
per permettere al mondo dell'istruzione di codificarlo e di preparare gli studenti.
Nel mondo anglofono, tuttavia, il sistema dell'educazione sta vivendo 
spinte forti
E una buona lettura può essere -ancora da Forbes- questo elenco di ragioni: 5 Ways Technology Will Impact Higher Ed in 2013.  

Ma, se non basta, rifletti sulla previsione di Chase Jarvis:
«il futuro dell'educazione sarà molto più aperto e accessibile per le menti curiose». 
[...] 
Tratto da 
[...]

Giuseppe GranieriGiuseppe Granieri  @gg


[...]

Sensory Intelligence


[Italiano: via Google translator]

Intelligenza sensoriale.
I sensori saranno più intelligenti e diventeranno numerosissimi.
Abbiamo già auto che parcheggiano, sedili che vibrano se siamo troppo
vicini a un altro veicolo; termostati che si adeguano all'uso che noi ne facciamo,
eventualmente anche autoprogrammandosi.
Dal 2013 i giocatori (es.: http://en.wikipedia.org/wiki/Ice_hockey )
avranno sensori integrati nel casco, che misureranno l'impatto
dei colpi e che forniranno i dati in tempo reale per far uscire (il giocatore)
dal campo e quindi potenzialmente prevenire ulteriori lesioni.
Avremo sensori ovunque, nelle nostre case, nei mezzi di trasporto,
nella tecnologia e nell'abbigliamento.
Diventeranno una parte della nostra vita collegando i nostri dispositivi alle reti (presenti).
Quando le nostre piante avranno bisogno di acqua, riceveremo un sms o un tweet,
e anche una nota di ringraziamento. E questo è intelligente/educato.

http://blogs.hbr.org/cs/2012/12/six_social-digital_trends_for.html

Sensors will get smarter and become more pervasive. We already have cars that can help us parallel park and seats that vibrate if we're too close to another vehicle. We havethermostats that learn based on how you use them, eventually programming themselves. In 2013 there will be sensors built into athletes' helmets that measure the impact of blows and provide real time data outputs thus potentially preventing further injury. Sensors will be everywhere, in our homes, transportation, technology, and clothing. They will become a part of our lives and will tie into our existing devices and networks, If our plants need water, we'll get a text or tweet, and even a note of thanks. Now that's smart.


New flexible sports cap could bring better head impact analysis to the game http://caramorimarco.blogspot.it/2012/12/si-pron-es-ai.html
pasted from  "Six Social-Digital Trends for 2013" 

http://blogs.hbr.org/cs/2012/12/six_social-digital_trends_for.html
David Armano

DAVID ARMANO

David Armano is Managing Director at Edelman Digital. You can follow him on Twitter at @armano.

[...]

[...]

Update del 31 dicembre 2012: 

19° SENSORS

20 Tech Trends That Will Define 2013, Selected By Frog
[19]
SENSORS,
SOCIAL NETWORKS CHANGE HEALTH BEHAVIOR, ON A LARGE SCALE
Associate Creative Director Montana Cherney, San Francisco
Why just prompt behavior change on an individual level, when we can do so much more? Behavior evolution--or behavior change at scale and over time--is the new frontier. Ubiquitous connectivity, real-time remote monitoring, and social networking are three of the most prevalent factors revolutionizing health care. We’ll see more and more people connect to devices, share their data, and reach out to others. Doing so will allow them to enhance their care experiences by relating with others with similar symptoms, receiving social support for achieving goals, and “crowdsourcing” treatments and cures.
In addition to patients receiving more personalized guidance, individual health data that is collected will increasingly be used to provide more proactive care at the population level. Yes, many connected care solutions that collect individual data exist today, from Patients Like Me, a data-centric social networking site; Cure Together, a health-tracking site; and Asthmapolis, a system that allows patients to connect to a mobile app via a sensor-enabled inhaler. In 2013, expect more services such as these to emerge and grow. They synthesize information to make it more relevant to providers and patients alike, and therefore actionable; then these services broadcast their analyses to improve the quality of life for not just one, but for all.

Sunday, December 9, 2012

Una BELLA notizia per le generazioni future ... il ghiacciaio Columbia (Alaska) dal 2020 ...


http://en.wikipedia.org/wiki/Columbia_Glacier_(Alaska)

T
rying to understand how a tidewater glacier reacts to a warming climate ... 


August 2010 landsat image of Columbia Glacier overlaid with the curvilinear coordinate system employed by Meier et al. (1985) to describe the “main” flowline (M) and tributaries “west” (W), “main-west” (MW) and “east” (E). Inset depicts location of Columbia Glacier in Alaska. Photo courtesy of Colgan, et. al.
[...]
The scientists then compared thousands of outputs from the computer model under different assumptions with the wealth of data that exists for the Columbia Glacier.
The batch of outputs that most accurately reproduced the well-documented history of retreat was run into the future to predict the changes the Columbia Glacier will most likely experience until the year 2100. The researchers found that around 2020 the terminus of the glacier will retreat into water that is sufficiently shallow to provide a stable position through 2100 by slowing the rate of iceberg production.
[...]

The complete study is available online at http://www.the-cryosphere.net/6/1395/2012/.
Peter Caughey is the senior social sciences editor for the CU Office of News Services.
Nov 26, 2012

Monday, December 3, 2012

Rispetto delle bambine e dei bambini nella comunicazione: la Carta di Milano


1Le bambine e i bambini non sono oggetti, bensì soggetti attivi, con la loro dignità, i loro gusti, speranze, sensibilità, idee e valori di cui si arricchiscono e che con loro si rafforzano. Hanno diritti inalienabili e doveri. La rappresentazione delle bambine e dei bambini dovrebbe sempre tenere conto di questa grande ricchezza coinvolgendoli in modo attivo e coerente con gli obiettivi di comunicazione ed evitando l’uso meramente ostensivo, sensazionalistico e artificioso della loro immagine.

2I bambini e le bambine sono tali indipendentemente dal colore della loro pelle, dalla provenienza etnica, dalla loro fede religiosa e dalla loro condizione sociale. La comunicazione deve saper raccontare tutte le diversità etniche, religiose, sociali e geografiche evitando stereotipi e messaggi discriminatori.

3La comunicazione deve tenere conto delle differenti età dei bambini e delle bambine coinvolti rispettandone la naturale evoluzione. Non bisogna rappresentarli in comportamenti, atteggiamenti e pose inadeguati alla loro età e comunque non corrispondenti al loro sviluppo psichico, fisico ed emotivo. Ogni precoce erotizzazione dei bambini e delle bambine va bandita dalla comunicazione.

4La comunicazione dovrebbe rappresentare le bambine e i bambini in maniera veritiera, rifuggendo da ogni idealizzazione, buonismo o pietismo e bandendo, nel contempo, ogni promozione o incitamento di comportamenti devianti o violenti. La comunicazione dovrebbe rispettare la fantasia, la creatività e la curiosità dei bambini e delle bambine, così come quel delicato mondo di relazioni e interazioni in cui vivono ogni giorno.

5I bambini e le bambine non devono essere rappresentati attraverso la raffigurazione adultizzata di stati d’animo negativi quali noia, depressione, rabbia, paura, o insoddisfazione che mirano solo a una loro strumentalizzazione a fini commerciali. Quando questi sentimenti negativi vengono rappresentati, lo devono essere secondo una modalità coerente, autenticamente corrispondente al significato che essi hanno per i bambini.

6I bambini sono bambini. Sono femmine e sono maschi, con lo stesso diritto a essere rispettati come persone a tutto tondo. La comunicazione non deve rappresentare il genere in categorie fisse, esaltando attributi di virilità e forza, da un lato, di dolcezza e remissività dall’altro. La comunicazione non deve presentare continuamente i bambini e le bambine in attività convenzionalmente destinate a uomini o a donne, rafforzando le discriminazioni di genere.
7Le bambine e i bambini hanno bisogno di punti di riferimento forti che trovano soprattutto nei loro familiari e nelle figure affettive a loro più vicine ovvero in chiunque si prenda cura del loro benessere psico-fisico. La comunicazione non dovrebbe sminuire nessuna di queste figure, togliendo ai bambini, specie i più piccoli, la fiducia nelle persone che sono fondamentali per il loro sviluppo psicologico, fisico e per la loro educazione.

8La fragilità dei bambini e delle bambine e il loro bisogno di protezione non devono essere strumentalizzati per indurre negli adulti senso di colpa, inadeguatezza o allarmismo.

9La rappresentazione di bambini e bambine affetti da patologie non deve ricorrere a immagini, descrizioni o discorsi che possano ledere la loro dignità.

10Il benessere delle bambine e dei bambini è prezioso e la loro alimentazione è fondamentale perché possano crescere in modo sano ed equilibrato. La comunicazione dovrebbe promuovere un corretto stile di vita fisico e alimentare, cercando di rafforzare comportamenti che salvaguardino il benessere presente e futuro dei bambini
21/11/2012 17.01.00

Non esiste un giorno solo per rispettare i bambini - La Carta di Milano

Educazione Civica e Comprensione del Testo per gli alunni di 2^A

Maxuma debetur puero reverentia, scriveva un antico maestro latino, Quintiliano.Ovvero:
Al fanciullo si deve il massimo rispetto.
Quando si parla di violenza sui bambini si indignano tutti. E meno male!
Però ci sono situazioni non immediatamente riconoscibili e riconosciute come dannose e violente. Situazioni in cui i bambini sono fatti oggetto di una pressione mediatica che non tiene in alcun conto il loro diritto a essere bambini.
Analizziamo questa pagina, per esempio.

Saturday, December 1, 2012

Nulla su di noi senza di noi, FISH ...[e Qui x Voi] ;-)

Nulla su di noi senza di noi

Nulla su di noi senza di noi

“Nulla su di noi senza di noi”: da slogan condiviso del movimento internazionale delle persone con disabilità a mostra rivolta a tutti. Grazie allo sforzo della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, sostenuta attivamente dalla Provincia di Roma, il 3 dicembre apre i battenti a Palazzo Valentini (Sala della Pace) un percorso per immagini che ripropone la storia, le azioni, la voglia di partecipazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Logo FISH

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Valentini 
Palazzo Valentini
Roma - palazzo valentini.jpg
Vista frontale
Ubicazione
IndirizzoVia IV Novembre 119/a
CittàRoma
Paesebandiera Italia
Informazioni
StatoIn uso
CostruzioneXVI secolo
UsoSede della Provincia di Roma
Realizzazione
ArchitettoDomenico Paganelli
ProprietarioProvincia di Roma
http://www.provincia.roma.it/sites/default/files/20121130Locandina_invito11dicembre2012.pdf

Wednesday, November 21, 2012

Anche quella italiana (scuola) va verso il digitale.



L’articolo 11 del Decreto-Legge 18 ottobre 2012, n. 179 introduce innovazioni che potrebbero cambiare lo scenario dell’editoria scolastica italiana. A questo proposito è interessante leggere:

Quale scuola digitale? 18 novembre 2012 | Filed under: didattica, nuovi media, strumenti, tecnologie and tagged with:, , , , , , ] ]

[...]

La grande rivoluzione, secondo l’articolista, è che i ragazzi avranno meno peso negli zaini.
In realtà la vera rivoluzione sarebbe quella di sperimentare l’uso di piattaforme wiki, crouwsourcing.  La vera rivoluzione sarebbe quella di generare sapere condiviso e di valutare insegnanti e studenti sulla base della loro predisposizione a condividere con gli altri la costruzione del sapere. Gli ebook e le lavagne digitali (ma anche altri device) potrebbero dare così “il meglio di sé”. <http://www.pionero.it/le-citta-del-futuro/

Saturday, November 17, 2012

Thursday, November 15, 2012

Trail Blazer ...

Nowadays, it is impossible to think of
being without a (...Twitter / Facebook webpage)
fast internet connection,
and expect to be
'updated' and ready
for the future
:-(
Oggi è impossibile pensare di
stare senza una (... pagina Twitter / Facebook)
connessione internet veloce,
e sognare di essere
aggiornati e pronti
per il futuro
:-(
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151166800874139&set=a.445718449138.241097.575374138&type=1&theater



Trail blazing, a person who marks a trail through wilderness areas







Wednesday, November 14, 2012

Giant's Causeway

The Giant's Causeway (Clochán na bhFómharach) is situated near Bushmills, County Antrim, on the northern coast of Northern Ireland. Geologically speaking, it is a series of 40,000 interlocking basalt columns formed from the cooling lava flow of an ancient volcanic eruption. It has been a UNESCO World Heritage Site since 1986 and is today owned by the UK's National Trust charity. It is generally considered as one of the UK's greatest natural wonders.


Rising tide at Giant's Causeway 
In addition to the impressive array of basalt columns, the Causeway Coast offers 12 miles of walking, along cliff faces with some of the world's rarest flora and fauna residing close by, and finishing near the famous Carrick-a-rede Rope Bridge.
 Carrick-a-rede
A private railway exists between the Giant's Causeway and the Bushmills Distillery (the world's oldest legal whisky distillery) and provides a link to warm your cockles after being buffeted by the Atlantic breeze down on the shoreline.
Admission to the Giant's Causeway coastal path and site is free, but donations are accepted and will help maintain this distinct landscape and natural beauty. 
More information, including how to get there and visitor facilities can be found by visiting the National Trust site.


http://www.tripadvisor.com/Travel-g186216-c60085/United-Kingdom:Giants.Causeway.html

Monday, November 12, 2012

Anche a teatro qualche buona volta ... ;-)


Cultura & Spettacoli

Barbareschi, uomini e Re

Intervista all'attore-regista che al Teatro Morlacchi di Perugia mette in scena l'opera di Seidler


"Il discorso del re", capolavoro di David Seidler, dal quale recentemente ne è stato tratto un film pluripremiato, approda al Teatro Morlacchi di Perugia da mercoledì a domenica 4 novembre, nella bellissima e intensa messa in scena che vede Luca Barbareschi nel doppio ruolo di regista e interprete. Lo affianca un cast importante, formato da Filippo Dini, Astrid Meloni, Chiara Claudi, Roberto Mantovani, Mauro Santopietro, Ruggero Cara.

Ambientata in una Londra surreale, a cavallo tra gli anni '20 e '30, la commedia è centrata sulle vicende di Albert, secondogenito balbuziente del Re Giorgio V. Dopo la morte del padre, il timido e complessato duca di York non sarebbe dovuto salire al trono d'Inghilterra. Il primogenito era infatti Edoardo, che divenne sì re ma che, per amore di Wallis Simpson, abdicò neppure un anno dopo. Ad Albert toccò il peso della corona diventando sovrano con il nome di Giorgio VI.

Una commedia umana a tratti molto commovente, ma anche capace di far ridere, che nasce come testo teatrale e dimostra come aneddoti nascosti nelle pieghe della Storia possano elevarsi alla potenza dell'epica, se narrati con perizia e ritmo.

A Barbareschi abbiamo rivolto alcune domande.

Intanto Luca perché questa scelta così particolare?
«"Il discorso del Re" per me si inserisce nel filone dove il teatro resta soprattutto un inno alla voce e all'importanza delle parole. Una pièce tutta volta a celebrare la parola, a riscoprirne il mistero, la vita, l'essenza. in un tempo - il nostro - ove invece lo strumento "parola" viene troppo spesso privato del suo senso, della sua dignità, degradato per strumentalizzare e demolire».
In questo lavoro sembra quasi però che la parola abbia dei problemi ad essere espressa, proprio perché c'è la balbuzie, la difficoltà di comunicare. Sembra quasi un paradosso.
«Il mio personaggio, che è colui chiamato a "guarire" Re Giorgio, non è un semplice logopedista, è un attore fallito, ma soprattutto un uomo dotato di una sensibilità particolare, attento a scrutare e comprendere prima di tutto l'animo umano».
E dunque c'è una grande attenzione all'uomo, alla verità, all'autenticità che spesso è negata dagli eventi e perfino da se stessi...
«Basta leggere i giornali per rendersi conto che abbiamo perso la centralità dell'uomo. Dov'è finita l'etica, la coerenza? Sono convinto che bisogna ritornare all'essenza delle cose, incamminarci verso un nuovo Umanesimo. E in questa commedia si racconta di uomini, di sentimenti, di educazione, di un frammento di storia che pur leggera come "un battito di ali di farfalla" è stata in grado di incidere sul destino dell'umanità intera. Certe volte mi chiedo che epoca sarebbe oggi la nostra se avesse governato il fratello di Albert, un filonazista sostenitore di Hitler e se Re Giorgio VI non avesse "ritrovato" la parola. Ecco allora che la vicenda di quel "logopedista" improvvisato, ma soprattutto uomo geniale e attento, dallo sguardo profondo, ha fatto sì che ad un certo punto un protagonista di quei tempi "guarisse" dal suo handicap fino ad esprimere il meglio di se stesso, attingendo a sani principi e sane convinzioni».
Ma veniamo al suo percorso professionale. Il teatro sembra mantenere per lei una centralità importante. Cos'è che la porta ad impegnarsi in un lavoro così faticoso?
«Io sono un ebreo, ma penso che il teatro per l'attore sia un po' come per il sacerdote la celebrazione della messa, c'è un momento di grande comunione con le persone davanti a te e se tu lo fai con animo e cuore è un'esperienza straordinaria. E io ogni sera mi metto lì con il mio quaderno degli appunti, studio, sistemo le battute, chiamo gli attori nel camerino... Sono un po' pedante ma le persone che lavorano con me sono contente. Del teatro non potrei farne a meno perché so che quando uno entra in questa cosa il cuore ti si apre in un'altra maniera e la vita ti cambia molto».
Che libro sta leggendo?
«"Il problema Spinoza", scritto da Yalom Irvin D. e anche qui vi trovo il coraggio di mettersi in discussione, la voglia di cercare la verità e di scombinare logiche e modelli costituiti. Credo che quando si perde questa voglia, questo piacere di indagare e di interrogarsi e di dubitare, ci si ritrovi "schiavi" di "disegni" che non ci appartengono e che non solo fanno del male a noi stessi ma anche a tutti coloro con cui interagiamo».

[[[[[[ links ]]]]]]]
http://en.wikipedia.org/wiki/BAFTA_Award_for_Best_Original_Screenplay
http://en.wikipedia.org/wiki/The_King%27s_Speech
http://en.wikipedia.org/wiki/David_Seidler

Monday, November 5, 2012

Concorso Vinci La Gita ;-)

http://www.didatour.it/Dettaglio.asp?IdPagina=1&IdNews=1354


Informazioni

Bandusia srl

Centro Coordinamento Concorso "Vinci la Gita"
Email: vincilagita@didatour.it
Numero verde: 800 497444
Partecipa al concorso Vinci la gita!!
Gentile Insegnante,
Un’uscita didattica o un viaggio di istruzione ben progettati rappresentano sempre per gli studenti una esperienza importante, ricca di emozioni e di apprendimenti memorabili. Didatour è felice di poterle essere ancora una volta di aiuto nell’organizzazione del viaggio e nel facilitarLe la scelta della destinazione più adatta alla sua classe.
Vogliamo anche dare ai suoi studenti l’opportunità di comunicare in modo semplice e immediato un aspetto del viaggio che li abbia particolarmente colpiti, inviando una immagine fotografica o uno schizzo di viaggio che rappresenti un loro personale punto di vista sulla destinazione. Potrà essere un paesaggio, un monumento, un costume, un luogo di lavoro, una persona, un animale o una pianta...
Nessun limite se non quello di rappresentare qualcosa che nel viaggio li ha fatti crescere culturalmente e umanamente. L’elaborato dovrà essere accompagnato da un breve testo esplicativo.
Metta in azione tutti gli studenti che hanno partecipato alla gita, poi deciderete insieme quanti elaborati inviare. In ogni caso sarà premiata tutta la classe.
Didatour offrirà alla classe vincitrice il rimborso delle spese sostenute durante il viaggio d’istruzione per trasporto, ingressi e laboratori!!!
Per qualsiasi ulteriore informazione può inviare una mail a vincilagita@didatour.it oppure contattare il numero verde 800.497.444
Per partecipare al concorso è necessario iscriversi alla newsletter. Riceverà via mail il regolamento ed il modulo di adesione.

Tuesday, October 30, 2012

Le tavolette riusciranno a far dimenticare il terremoto? [(RTW) A Mirandola si sperimentano nuove tecnologie didattiche nel triennio delle scuole secondarie di 2°..;-]



Per  chi desidera leggere il documento originale:
http://www.iisgluosi.com/attachments/494_Progetto%20Tablet.pdf
[...] TABLET IN CLASSE

Finalità
Ø Attuazione della norma che prevede l’acquisto del formato digitale dei libri di testo in alternativa al formato cartaceo;
Ø Introduzione di nuove metodologie della formazione mediante l’e-learning;
Ø utilizzo della piattaforma [...] della scuola per la condivisione della didattica e per il controllo [...];
Ø collegamento con la LIM di classe e utilizzo di materiali prodotti dall’insegnante;

Ø utilizzo di programmi per facilitare l'apprendimento
Ø nuovo stimolo allo studio ed alla partecipazione attiva sfruttando le nuove tecnologie piu accattivanti rispetto a quelle tradizionali;
Ø risparmio economico rispetto al libro di testo tradizionale, mediamente del 30% del prezzo di copertina;
Ø minore impatto ambientale (minore spreco di carta);
Ø riduzione del peso dello zaino sulle spalle dei ragazzi;
Ø migliore leggibilita rispetto al libro di testo cartaceo per chi ha disturbi visivi (si possono ingrandire a piacimento i caratteri stampa);
Ø possibilita per gli alunni con disabilita di sfruttare gli strumenti compensativi con maggiore facilita;
Ø facilita di reperimento dei libri in formato digitale rispetto a quelli tradizionali (direttamente da Internet);
Ø possibilita di maggiore scambio di informazioni tra docenti ed alunni (dispense, esercizi, esercizi di recupero, verifiche, ecc.);

[...]

Anno 2012/2013/2014
1) La scuola ( www.iisgluosi.com ) acquista con le donazioni dopo il sisma del 20 e 29 maggio una prima trance di almeno 100 tablet da utilizzare nelle classi del biennio e nelle classi terze di tutti gli indirizzi.
2) Saranno attivate delle 'luosi tablet week' nelle quali agli studenti saranno spiegate tutte le possibilità offerte dall’uso del tablet / ipad. La scuola fornirà una tablet in comodato per il periodo necessario alla prima conoscenza.
3) Le nuove scuole saranno strutturate con le aule in grado di tenere in sicurezza ed in carica i tablet degli
studenti.
4) Stipula della convezione con Alma Mater di Bologna per formazione e consulenza
5) Avvio di cl@ssi 2.0

Anno 2014/2015 e successivi
6) Fase di acquisto. Si propone alle banche un anticipo annuo alle famiglie per l’acquisto del tablet che le
famiglie stesse restituiranno in quota annuale sul risparmio del mancato acquisto dei libri di testo, in
formato cartaceo.
7) Saranno attivate sperimentazioni sulla didattica e progetti di primo livello


§ slideshare Gianni Marconato
http://image.slidesharecdn.com/ebookfestsanremo2012marconato-121027034459-phpapp02/95/slide-16-1024.jpg?1351327618

 

Wednesday, October 24, 2012

Come i network on-line possono trasformare le comunità [TRSL. + RTWT.]

Recenti studi hanno mostrato un calo di socializzazione con oltre il 70% delle persone che non hanno contatto con i loro vicini. La combinazione delle celebrazioni giubilari e le Olimpiadi ( http://www.guardian.co.uk/uk/2012/jul/24/queen-lunch-downing-street-prime-ministers ; http://www.london2012.com/ ) ha mostrato un quadro diverso, con 12 milioni di adulti che partecipano a manifestazioni locali e riunioni, e che in media, incontrano cinque persone vicine che non conoscevano prima. Ciò suggerisce che le persone non sono solo disposte, ma anche desiderose di connettersi con la comunità quando viene fornita una ragione o un'opportunità. Questo spirito comunitario
negli ultimi dieci anni
è confermato dalla crescita nelle reti on-line, con persone che si riuniscono per un interesse o un problema comuni. Da siti come Fan Fiction, dove le persone condividono e ottengono un feedback sulle loro storie, a gruppi di sostegno online come Netbuddy, che offre consigli per gli accompagnatori delle persone con disabilità e bisogni speciali, le persone si riuniscono a milioni per condividere conoscenze ed esperienze, ricevere sostegno e mettere in moto azioni. Mentre una delle caratteristiche - e punto di forza - di molte reti online è che i loro membri possono vivere a migliaia di chilometri di distanza; vi è un crescente interesse nell'utilizzo di reti on line per sostenere le comunità fisiche, per risolvere i problemi locali e galvanizzare l'azione locale. Alcuni esempi includono Streetbank che permette ai vicini di condividere strumenti, libri, DVD nonché scambio di competenze; Ecomodo che supporta ambienti di credito locali; Fix My Street, che incoraggia le persone a riferire e discutere problemi locali su discariche abusive o mancanze di illuminazione stradale. O come ad es Tyze che crea reti locali  personali on-line a sostegno di coloro che necessitano di cure a casa, o Transition Network che supporta e forma comunità per ridurre le emissioni di CO2. A Nominet Trust, siamo particolarmente interessati a come questi e altri network online attingono le risorse e come riorganizzano le comunità locali, utilizzando l' "online" per mobilizzare azioni "offline" (mondo fisico) quotidiano. L'aumento di reti on-line, che vanno dal globale all'iperlocale, ci aiuta a pensare in modo diverso su cosa  significa comunità
nel 21 ° secolo.
Comunità di interesse e di pratica si possono creare tra persone che vivono vicine o dall'altra parte del mondo. L'unico requisito è condividere la motivazione, avere una preoccupazione comune, un reciproco interesse. Già milioni di persone stanno creando e utilizzando la tecnologia digitale per unirsi e per aiutarsi a vicenda e per cercare di dar forma al mondo intorno a loro. I network online non possono essere sempre essere visibili come il
pavese del giubileo in una strada in festa, ma (essi) sono già capaci di promuovere nuove forme di comunità e di consentire la collaborazione per il bene sociale su una scala affatto significativa.

Annika Piccolo
(amministratore delegato di Investor sociale, Nominet Trust).

 online communities
How online networks can transform communities

The Olympics and jubilee helped neighbours meet up, but digital technology can help continue a sharing of interests and activities
Online networks can bolster physical communities. Photograph: Stockbyte/Getty
Recent surveys have shown a dwindling in community spirit with more than 70% of people having no contact with their neighbours. The combination of the jubilee celebrations and the Olympics showed a different picture, with 12 million adults taking part in local events and meeting on average five neighbours they didn't know before. This suggests that people are not only willing, but keen to connect with their community when given a reason or opportunity.
This community spirit is borne out by the rise in online networks over the last decade with people coming together over a shared interest or issue. From fan fiction sites, such as Fan Fiction where people share and get feedback on their stories, to online support groups such as Netbuddy, which offers advice for carers of those with disabilities and special needs, people are coming together in their millions to share knowledge and experiences, get support and mobilise action.
While one of the characteristics – and strengths – of many online networks is that their members can live thousands of miles apart, there is a growing interest in using online networks to bolster physical communities, to address local issues and galvanise local action. Some examples include Streetbank which allows neighbours to share tools, books, DVDs as well as exchange skills; Ecomodo which supports local lending circles; Fix My Street which encourages people to report and discuss local problems from fly tipping to broken street lighting; Tyze which is creating personal, local online networks to support those requiring home care and Transition Network which supports and trains communities to come together and reduce CO2 emissions. At Nominet Trust, we are particularly interested in how these and other online networks are tapping into and reorganising resources in local communities, using online to mobilise offline action in the physical world.
The rise of online networks, ranging from the global to the hyperlocal, helps us to think differently about what community means in the 21st century. Communities of interest and practice can be created between people living next door or on the other side of the world to each other. The only requirement is shared motivation, a common concern, mutual interest. Already millions of people are creating and using digital technology to come together to help each other and to shape the world around them. They may not always be as visible as the bunting of a jubilee street party but online networks are fostering powerful new forms of community and enabling collaboration for social good on a significant scale.
Annika Small is chief executive of Social Investor, Nominet Trust.
This content is brought to you by Guardian Professional. To join the voluntary sector network, click here.

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