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Saturday, March 3, 2012

2014-2018: la "Fusione" della Comunità Europea ... ???

 Parlamento Europeo

Interrogazioni parlamentari
16 febbraio 2012
E-001897/2012
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Oreste Rossi (EFD)

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=WQ&reference=E-2012-001897&format=XML&language=IT

Programma Quadro europeo 2014-2018 (Pq Fp8)

Energia, Enea:  

rilanciare in Europa il progetto Fast sulla fusione nucleare

http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/World_in_Progress/Energia-Enea-rilanciare-in-Europa-il-progetto-Fast-sulla-fusione-nucleare_312868357262.html

www.senato.it/documenti/repository/.../DossierElettronico87.pdf

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Sito FUSIONE ENEA

http://www.fusione.enea.it/WHAT/index.html.it

  Tecnologie della Fusione

Responsabile: Ing. Aldo Pizzuto
e-mail: pizzuto@frascati.enea.it
tel.: +39 06 9400 5664 begin_of_the_skype_highlighting +39 06 9400 5664 end_of_the_skype_highlighting
fax.: +39 06 9400 5147
Le attività di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie della fusione sono necessarie per la validazione del progetto internazionale ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), e la dimostrazione della fattibilità del reattore. Esse coprono settori multidisciplinari che richiedono sensibili estrapolazioni rispetto allo stato dell'arte ed un notevole sforzo di integrazione sistemistica.
I settori di attività più importanti e strategici riguardano:
Le Tecnologie della Fusione sviluppate presso i laboratori di Frascati anche con la collaborazione di altri laboratori ENEA contribuiscono in modo importante fin dalla metà degli anni '80 al programma europeo sulla fusione nel quale vi è stato un notevole coinvolgimento dell'industria italiana con cui si sono instaurate proficue collaborazioni.

I laboratori e gli impianti

Nel centro ENEA di Frascati vi è inoltre una dotazione strumentale ed impiantistica, molto evoluta:
Accanto alle tecnologie specifiche per la fusione termonucleare, sfruttando anche le ricadute tecnologiche da essa derivanti, si forniscono servizi ad alto contenuto tecnologico a laboratori nazionali ed internazionali nei vari settori di intervento.

http://www.fusione.enea.it/TECNOLOGIE/index.html.en

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http://sovrappopolazione.blogspot.com/2012/03/fusione-fredda-rossi-annuncia-novita.html

venerdì 2 marzo 2012
FUSIONE FREDDA: ROSSI ANNUNCIA NOVITA' SULL'ECAT


Il 20 febbraio 2012 Rossi ha tenuto una riunione con rappresentanti dell'Università di Uppsala (con cui è in atto una collaborazione scientifica) per illustrare gli ultimi sviluppi dell'apparecchio da lui realizzato per la produzione di energia mediante il sistema LENR basato sul sistema nichel-idrogeno. Era presente anche il Professor Roland Petterson che aveva assistito al test del 6 ottobre 2011. Petterson ha riferito al Ny Teknik le ultime novità sull'apparecchio. Ora il sistema è stabilizzato da un controllo elettronico della reazione che viene attivata semplicemente premendo un bottone. La misurazione dell'energia prodotta è migliorata con un nuovo apparato di rilevamento.A causa della necessità di commercializzare a breve la macchina si è dovuto migliorare la sicurezza del sistema per ottenere i permessi commerciali, pertanto è stata elminata la bombola di idrogeno collegata al reattore, sostituendola con un materiale solido di idruro metallico che confina l'idrogeno in maniera stabile e lo rilascia lentamente. L'idruro metallico contiene solo pochi grammi di idrogeno e assicura il funzionamento per sei mesi. Poi è possibile sostituire la carica in maniera facile e standardizzata. L'apparecchio nella sua ultima versione, riferisce Robertson, è molto compatto e ridotto in volume e presenta semplici connessioni di input e output di acqua. La linea produttiva, come già annunciato da Rossi, è stata robotizzata per assicurare una produzione rapida e nelle quantità necessarie del prodotto, a costi ridotti.
( Dal sito web di Ny Teknyk)
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http://sovrappopolazione.blogspot.com/2012/01/lunione-europea-ignora-la-fusione.html

martedì 31 gennaio 2012
L'UNIONE EUROPEA IGNORA LA FUSIONE FREDDA E FINANZIA QUELLA CALDA





Ricevo dal Professor Vincenzo Valenzi e pubblico la sua lettera con la importante notizia del finanziamento della Commissione Europea al Progetto Iter, ancora tutto teorico e privo di riscontri sperimentali oggettivi. Si tratta di un finanziamento importante (1,3 miliardi di euro) che rischia di finire in un nulla di fatto, proprio mentre in tutto il mondo parte la ricerca avanzata -ormai in fase quasi operativa- sulla Fusione Fredda (LENR). Che l'Unione Europea sia come la vecchia Unione Sovietica, finita in mano ai burocrati di Stato privi di fantasia e lucidità e con la testa volta al passato?

La ricerca salverà l’Italia ?
Mentre l’università di Bologna rescinde il contratto con Andrea Rossi che con il vecchio preside della Facoltà di scienze Sergio Focardi, ha realizzato l’impossibile miracolo della fusione fredda (il tutto per 500.000 euro ancora non pagati da Rossi) “regalando” agli americani il più grande affare scientifico e tecnologico degli ultimi tempi, in altri circoli scientifici si festeggia il nuovo assegno di 1,3 Miliardi staccato dalla UE per l’ITER.
Come fiuto per gli affari da parte dei board scientifici che orientano l’autorità pubblica italiana ed europea non c’è che dire. Freddi ma non fusi, davanti a qualche milione di euro da investire per verificare nel giro di qualche mese una delle grandi fonti energetiche su cui hanno messo le mani americani e cinesi e che vedranno sul mercato già un milione di Ecat nel prossimo autunno, si investono invece senza battere ciglio 1,3 miliardi per lo sviluppo di ITER che lasciamo alla lettura dell’intervista ad Angelo Tuccillo responsabile ITER all’ENEA Fusione nucleare Made in Italy: l'Enea ci spiega il Progetto Iter , che racconta con scarso senso del tempo gli obiettivi del progetto, e di cui diamo qualche stralcio emblematico
Lo scopo è cercare i regimi più utili per aumentare il margine di successo del primo esperimento di reattore a fusione, che è appunto ITER. Ancora una volta, lo sottolineo, si tratta di un esperimento, non di una macchina con finalità di produzione energetica del tipo di un reattore a fissione nucleare sul cui funzionamento si sa abbastanza. L’esperimento mira a individuare la validità concettuale della fusione termonucleare finalizzata alla produzione energetica,

Così davanti all’accelerazione impressa da Rossi e Focardi ai pioneristici lavori di Fleischman e Pons (che per primi hanno realizzato il Sole in provetta come dimostrato da Widom e Srivastava in una delle conferenze bersagliate dagli “eroici telefonisti romani”, Angelo Tuccillo se la cava con un’improbabile ironia affermando:
Non esprimo pareri diretti su esperimenti, come quello da lei citato, che non conosco nei dettagli, ma vorrei ricordare un principio basilare ed irrinunciabile della ricerca scientifica: qualsiasi esperimento per essere riconosciuto ed accettato deve essere RIPRODUCIBILE, non vorrei sembrare polemico nel ricordare l’esperimento di Pons e Fleischman.

Premesso che da F&P ci sono stati molti sviluppi riferiti da Francesco Celani a Ginevra al WSEC http://www.focus.it/scienza/ecco-la-fusione-fredda-1915_C12.aspx , che a COHERENCE da Yogendra Srivastava http://vglobale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=13826%3Afusione-fredda-inizia-la-corsa-allloror&catid=5%3Aultime&Itemid=121&lang=it ha dimostrato, dati alla mano, la natura nucleare delle reazioni e della loro riproducibilità, si impone qualche riflessione per l’’Autorità Politica e governativa in primis italiana.
Una riflessione grave davanti al dramma pubblico di migliaia di camionisti esasperati (che rappresentano l’iceberg della crisi delle imprese italiche) e strozzati dai costi dell’energia.
Si può continuare a fare cosiddetta grande scienza (ITER ecc) con miliardi per
l’esperimento che mira a individuare la validità concettuale della fusione termonucleare finalizzata alla produzione energetica, Come già detto sopraITER non produrrà energia usabile, per questo dovremo aspettare i risultati di DEMO e a seguire il reattore. Con un po’ di ottimismo possiamo prevedere questo obiettivo dopo la prima metà del secolo.
Tutto ciò mentre non si fa niente per tenere in Italia quello che il genio italico ha creato rescindendo un contratto che bisognava finanziare a occhi chiusi al vecchio preside della facoltà di scienze di quella storica università L'Università di Bologna divorzia da E-Cat

Non ci sono parole, ma crediamo che ci sia bisogno di un’assunzione di responsabilità (ben oltre la deresponsabilizzazione diffusa in cui viviamo) da parte delle forze dirigenti del Paese che rischia la beffa di dover importare oltre al gas russo e al petrolio arabo anche gli E cat americani o cinesi, che sulla malfamata in Italia Fusione Fredda si sono gettati senza freni.
Prof.Gianni Degli Antoni
Professore Emerito Università Milano
Centro studi di Biometeorologia Onlus Roma
Prof.Vincenzo Valenzi
Vice Presidente eLIUM www.lium.ch

29 gennaio 2012

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tratto dal blog

unpianetanonbasta

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