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Tuesday, December 13, 2011

PermacUltura con la U ? Sì la U di qUalità della vita!. [How two Australians first put ‘permanent’ and ‘culture’ together.]


Tasmanian roots

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ISSUE 402
Russ Grayson and Steve Payne tell the tale of how two Australians first put ‘permanent’ and ‘culture’ together.
Two natural visionaries, Bill Mollison and Masanobu Fukuoka (pioneer of ‘natural farming’ in Japan), meet in the US in 1986.

Illustration by Stig: www.shtig.net
Illustration by Stig: www.shtig.net

01 Living roofs - Tetti giardino
02 Edible balconies - Orti sul balcone
03 Forest gardens - Giardini foresta commestibili
04 Community allotments - giardini comuni
05 Water harvesting - raccolta delle acqua piovana
06 Reusing tyres - riutilizzo di pneumatici
07 No-dig mulch gardens - pacciamatura
08 Animal tractors - animali "coltivatori"
09 The chicken greenhouse - il pollaio al posto giusto
10 Swales - piccoli fossi diga


Quando la cOltura prende una U e diventa perma! 



§§§§
Sintesi di ecologia, geografia, antropologia, sociologia e progettazione, la Permacultura è agricOltura permanente per una cUltura permanente. 
Una cultura umana non può sopravvivere a lungo senza la base di una agricoltura sostenibile e una gestione etica della terra.

§§§§

La Permacultura invece è nata nel 1978 in Australia, ad opera di Bill Mollison e David Holmgren [ Bill Mollison (1928) è uno scienziato e naturalista australiano. È noto soprattutto come creatore della Permacultura, l'insieme di pratiche agronomiche orientate al mantenimento naturale della fertilità del terreno e che intreccia anche temi dell'architettura e dell'economia. La teoria fu sviluppata insieme a David Holmgrenhttp://it.wikipedia.org/wiki/Bill_Mollison ]. La permacultura è “design”, è ”progettazione”.Mentre Fukuoka si concentra sull’essere, Mollison si concentra sul fare. Permacultura deriva dall’inglese “permanent culture”. E’ un metodo di conduzione agricola che vuole creare un ecosistema capace di equilibrio stabile e duraturo, che si possa riprodurre da solo senza l’aiuto umano.
O meglio, l’uomo deve intervenire lavorando con la natura e non contro. Lo sviluppo del terreno è in verticale e non monoculturale, ciò significa che tende ad eliminare o a ridurre drasticamente i consumi di prodotti a base di farinacei (grano, orzo, ecc) che potrebbero essere sostituiti con altre colture (castagne, nocciole, noci).
Un esempio: la composizione delle castagne è uguale a quella del riso e il potere nutrizionale è come quello dei cereali.
L’orto si fa nel frutteto. Le erbacce vanno tenute sotto controllo con la pacciamatura e solo nell’epoca della semina degli ortaggi. Quando questi ultimi saranno cresciuti non avranno più competizione dalle erbacce che anzi aiuteranno contro i parassiti.
Tutto si ricicla: le acque scure si utilizzano per innaffiare, il sole per scaldare l’acqua, il vento per produrre elettricità, il letame per produrre metano e concime.
6 principi della permacultura sono:
1. pianificare in altezza
2. rispettare le strutture
3. lavorare con elementi multipli
4. individuare i settori (vento, sole, ecc)
5. definire le zone
6. massimizzare l’effetto dei confini.
Fondamentale per la Permacultura è 
la qualità della vita [...]


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